“Siamo immersi in trasformazioni epocali che per essere governate hanno bisogno di nuove idee, del coraggio di saper coniugare grande saggezza e massima audacia”. Con queste parole David Sassoli ci ricordava l’importanza del ruolo della conoscenza, della saggezza e del sapere “responsabile” e della sua autentica missione. Molti approcci da parte dei primi studiosi della scienza si sono soffermati sulla conoscenza intellettuale, o meglio, l’esame della vita intellettuale da un punto di vista sociologico.
Secondo Berger e Luckmann, autori de “La costruzione sociale della realtà”, il problema fondamentale della conoscenza sta nel condizionamento sociale in relazione a tutti coloro che vivono in qualche contesto e devono affrontare le problematiche relative alla vita quotidiana. “Tutti coloro che vivono in una società devono conoscerla, in qualche modo, per potervisi orientare in essa”. (Berger e Luckman). Non è un caso che la sociologia della conoscenza studia le relazioni tra conoscenza ed esistenza sociale, quindi è opportuno definire in che senso e in quale modo l’esistenza sociale possa condizionare la nostra conoscenza. Alan Key (Professore universitario americano e membro della Xerox a Palo Alto) diceva negli anni ‘70 che “l’unico modo per predire il futuro è inventarlo”.
La Magna Carta delle università di Bologna del 1988 unitamente alla Dichiarazione della Sorbona del 1997 ha donato all’Umanità una visione che ha oltremodo avvolto la terza missione della conoscenza e dei saperi, una missione-conoscenza. “…- l’avvenire dell’Umanità, al concludersi di questo millennio, dipende in larga misura dallo sviluppo culturale, scientifico e tecnico che si svolge in quei centri di cultura, di sapere, di ricerca che sono divenute vere università”. Nuovi orizzonti in questi tempi turbolenti sono stati tracciati da pensatori che hanno intrapreso con le loro opere nuove strade: Ganesh Sitaraman (“The great democracy”), Joseph E. Stiglitz (“Measuring what counts”), Jhon Goddard (“The civic university and leadership of place), Mariana Mazzuccato (“Mission Economy”). La terza missione si incammina verso nuove scoperte, nuovi percorsi e nuove forme di sapienza, inaugurando i temi della “quarta missione” (superamento delle disuguaglianze, valori e ideali democratici, centralità della crescita umana della persona, rinnovato dialogo sociale, sostenibilità ambientale e territorio). È una missione-conoscenza, una “mission university”, alla scoperta non di un’unica missione ma della propria missione di ogni istituzione e organizzazione delegata alla conoscenza, al rispetto della dignità del lavoro a essa correlata e al trasferimento del sapere scientifico in funzione del proprio territorio. “Se i deserti esteriori si moltiplicano nel mondo è perché i deserti interiori sono diventati così ampi» (Papa Francesco). La nuova via dell’umanesimo sociale riparta da qui.