Un infortunio sul lavoro o una malattia professionale che generano invalidità permanenti provocano gravi danni e ripercussioni sulla vittima e i suoi familiari, tra cui i problemi psicologici che diventano macigni e di cui il Testo unico sugli infortuni del 1965, con tutte le prestazioni riconosciute, non tiene conto. Per questo l’Associazione fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro (Anmil), la Fondazione ‘Sosteniamoli subito’ e il Consiglio nazionale Ordine psicologi si sono uniti per sensibilizzare le Istituzioni sul superamento di questa situazione, firmando un protocollo d’intesa finalizzato all’accesso agevolato delle cure e al sostegno psicologico sia per chi ha subìto tragici eventi sul lavoro che per i suoi familiari.
L’accordo nasce con l’intento di fornire le cure psicologiche necessarie, troppo spesso inadeguate, a chi abbia patito traumi psicologici a seguito di shock lavorativi e ha l’obiettivo di cercare di trattare in modo adeguato i disturbi emotivi e relazionali che ne conseguono per la ripresa di una vita dignitosa “normale” e felice. Il servizio si rivolge, secondo gli ultimi dati Inail disponibili, riferiti a gennaio 2021, ai circa 570.000 disabili con inabilità permanente da lavoro, di cui 490.000 uomini e 80.000 donne, circa 300.000 con disabilità motoria, circa 120.000 disabili psico-sensoriali, circa 30.000 con disabilità cardiocircolatoria e i restanti 120.000 con altre disabilità.