È il momento di porre fine a tutte le leggi e pratiche discriminatorie che ostacolano l’accesso all’istruzione delle donne in Afghanistan. Lo ha ribadito il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, che in occasione della Giornata mondiale dell’istruzione è tornato a chiedere ai talebani di revocare l’oltraggioso e controproducente divieto di accesso all’istruzione secondaria e superiore alle ragazze del Paese.
Il Governo Afghano aveva interrotto mesi fa “fino a nuovi ordini” l’accesso delle donne a tutte le università, private e pubbliche del Paese. La vita per le donne è ogni giorno più difficile da quando nell’agosto 2021 i talebani hanno conquistato il potere. L’istruzione femminile è vietata dopo le elementari, dai 6 ai 12 anni, le università pubbliche inaccessibili e per le ragazze restavano solo gli atenei privati, con classi separate.
I talebani promisero di essere più flessibili, ma di fatto sono tornati in gran parte all’interpretazione ultra-rigorosa dell’islam che aveva segnato il loro primo periodo al potere, fra il 1996 e il 2001. Le misure liberticide si sono moltiplicate in particolare nei confronti delle donne che sono state progressivamente escluse dalla vita pubblica e dall’istruzione.