Definire strategie sempre più efficaci di mitigazione e di adattamento al cambiamento climatico, salvaguardando la fertilità del suolo e contrastando ondate di calore e inondazioni. È quanto si propone il progetto europeo Knowing, finanziato dal programma Horizon Europe con oltre 6 milioni di euro, al quale partecipano 17 partner di otto Paesi Ue, tra cui Enea, Università Federico II e Comune di Napoli per l’Italia.
Proprio il capoluogo campano sarà uno dei laboratori internazionali in cui saranno identificati gli interventi necessari a fronteggiare il rischio da inondazioni costiere, legato all’innalzamento del livello del mare e a eventi meteorologici estremi. Gli altri territori “laboratorio” saranno Tallinn (Estonia) per le ondate di calore, Granollers (Spagna) per le alluvioni fluviali e la regione del Sud Westfalia (Germania) per la fertilità del suolo. Ai test sulla trasferibilità globale dei risultati raggiunti parteciperà anche la città vietnamita di Ho Chi Min (la ex Saigon).
“ENEA si occuperà di elaborare dati sul clima ad alta risoluzione spaziale, da utilizzare in ulteriori modelli di impatto come quelli idrologici ed energetici; grazie ai nostri modelli climatici regionali saremo in grado di ottenere e fornire informazioni a scala continentale, e via via sempre più dettagliata, sulle variabili atmosferiche e oceaniche rilevanti per i rischi che ci si propone di analizzare. Tuttavia, se i modelli climatici ci permettono di conoscere e di valutare l’impatto diretto dei cambiamenti climatici, è ancora incerta la conoscenza di come cambieranno le nostre vite e saranno influenzati la nostra salute, i trasporti, l’edilizia, l’agricoltura e le infrastrutture critiche, perché non sappiamo come tutti questi elementi reagiranno insieme”, spiega Giovanna Pisacane, ricercatrice ENEA del Laboratorio Modellistica climatica e impatti.
“E, proprio questa incertezza complica la pianificazione di politiche di mitigazione e di adattamento e condiziona l’efficacia delle soluzioni messe in atto. È per questo motivo che il progetto ‘Knowing’ adotterà un approccio interdisciplinare basato sulla dinamica dei sistemi naturali e antropici e sull’analisi comportamentale, per identificare e, dove possibile, percorrere traiettorie di mitigazione e di adattamento realistiche ed efficaci. Questo permetterà di evitare che le misure di adattamento possano causare effetti imprevisti in altre aree oppure che gli obiettivi di mitigazione climatica vengano messi a rischio da misure di adattamento ad alta intensità di emissioni climalteranti”, aggiunge Pisacane.