Grande festa nella sede della comunità di Sant’Egidio a Santa Maria in Trastevere, il 25 dicembre, con persone senza fissa dimora, anziani, ucraini accolti in Italia e con la partecipazione del segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin e il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Un vero Natale di speranza in un tempo segnato dalla crisi e dalla guerra in Ucraina, con tutte le sue conseguenze. Sarà anche un grande momento che celebra il quarantesimo anniversario del pranzo di Natale con i poveri della Comunità di Sant’Egidio: da 47 persone sedute a tavola il 25 dicembre del 1982 agli 80mila in Italia e i 250mila nel mondo.
Una basilica in festa soprattutto per i profughi ucraini, in gran parte donne con bambini, che hanno abbandonato il loro Paese e sono stati accolti dalla Comunità. Ma anche i poveri, amici di Sant’Egidio durante tutto l’anno. A tavola verrà servito, con apparecchiatura e posate compostabili, il menù tradizionale della festa (lasagne, polpettone, lenticchie, dolci natalizi) e ciascuno riceverà un dono personalizzato, come avviene in ogni famiglia.
Tante le iniziative che si terranno in contemporanea in un centinaio di città italiane e nel mondo (oltre all’Europa, anche in Asia, Africa e America Latina), anche grazie al numero solidale 45586 (attivo fino al 27 dicembre), per lanciare un forte messaggio di speranza di fronte alle difficoltà che vivono tanti a livello economico e sociale. Numerosi anche gli eventi che si stanno organizzando in questi giorni di festa nelle carceri italiane. come il pranzo, che si terrà il 26 dicembre a Rebibbia Nuovo Complesso, con 410 detenuti.