È arrivato un messaggino. Il solito messaggino di auguri su whatsapp: e ti precipiti a rispondere anche se chi te l’ha mandato non lo senti da quasi un anno e anche se non è un vero messaggino ma una vera e propria stupida lunghissima frase copiata da qualche autore noto. Non ce fai a leggerla tutta. Chi manda quel tipo di auguri manca di fantasia e vuole essere originale a tutti i costi, come se non si capisse che è riciclata, quella lunga stupida litania, che, se usata al momento giusto e dalla persona giusta ha anche un senso, ma così diventa una cretinata.
Basta con questi auguri elettronici, ma basta anche con quelle telefonatine di cortesia che imbarazzano sia chi le fa che chi le riceve. Basta, torniamo ad essere uomini e donne che ci credono in quello che fanno. Anche gli auguri sono diventati finti.
E non parliamo dei regali. Non parliamone. Quanta tristezza nell’andare in giro per la città e cercare i regali per tutti. Togliersi il pensiero. È stata quella, per molti, l’unica preoccupazione. E parliamo dei regali in famiglia mica di quelli di lavoro.
Rispondi rispondi, mentre stai facendo le spese ti arriva l’ennesimo messaggino e non puoi fare a meno di leggere e rispondere. La vita si ferma quando arriva “il messaggino”. Poi, regolarmente, scopri che è un messaggino inutile, vuoto di ogni pensiero. Ma quale messaggino speri che arrivi, non arriverà mai il messaggino che darà senso alla tua vita. Rispondi comunque a tutti e non sai neppure perché. L’importante è seguitare ad andare avanti con la speranza che qualcuno faccia quello che tu non hai il coraggio di fare. Rischiare.
Non si vuole rischiare più in questa vita di social. Non ci si vuole mettere più la faccia. Un avatar agisce per noi e noi stiamo dietro a vedere, noi stessi.
E se per caso non rispondi, sono le persone che stanno vicino al tuo avatar che ti dicono ma non rispondi? rispondi rispondi. Tanto anche loro soffrono della stessa sindrome.
Di tante giornate mondiali inutili quella che vogliamo lanciare dal nostro giornale, è la giornata mondiale del “senza cellulare”. Sappiamo già che nessuno la seguirà mai. È stato comunque bello pensarlo e forse qualche gruppo di amici se la farà in autonomia, la giornata del “senza cellulare”. E nessuno potrà dirgli, rispondi rispondi.