In ognuna delle venti regioni italiane sono presenti in media più di quaranta denominazioni tra DOP, IGP, STG. Spiega così il successo del turismo enogastronomico italiano, Augusto Congionti presidente di Agriturist (Confagricoltura) che ha inaugurato il confronto su: “Le altre esperienze turistiche a tema enogastronomico”, convegno organizzato in occasione della prima Conferenza programmatica degli Stati Generali del turismo, al Parco Acqua Santa di Chianciano Terme, in provincia di Siena.
Scoprire il bello “Campagne, borghi e paesaggi tutti da scoprire”, ha ricordato Augusto Congionti, “rendono unico l’appeal del nostro territorio per i turisti in cerca di una vacanza all’insegna della natura, di cibo genuino e di buon vino. Sono 14 milioni gli enoturisti, che incidono in media per il 27% del fatturato delle aziende vinicole”.
La grande presenza di stranieri
Ben il 71% del totale degli stranieri viene in Italia per godere della gastronomia, mentre il 33% cerca la natura.
“L’enogastronomia è solo una delle infinite opportunità che offrono ai loro ospiti le aziende agricole e ancor più gli agriturismi. Va messo in evidenza quanto la crescita economica di un territorio”, evidenzia il presidente di Agriturist di Confagricoltura, “passi indissolubilmente dai prodotti dell’agricoltura”.
Una forza di 25 mila aziende
L’agriturismo è nato da Agriturist, da cui prende il nome, quasi 60 anni fa, per proporre questa forma diversa di turismo, che ha avuto successo evolvendosi nel tempo. “Oggi, le 25 mila aziende agrituristiche, nonostante la crisi, hanno continuato ad investire”, si è sottolineato durante il convegno, “offrendo infinite declinazioni di ‘turismo esperenziale’, che parte proprio dal legame profondo dell’agricoltura e i suoi prodotti con l’enogastronomia e il territorio”.
Filiera che chiede attenzioni
“Il grande ritorno degli stranieri e il bilancio complessivo molto positivo di quest’estate allungata”, sottolinea il presidente di Agriturist, “si è scontrato frontalmente con la crescita esponenziale dei costi per le aziende. Nelle strutture con ristorante e piscina, gli aumenti sono stati così forti che”, conclude Congionti, “pur lavorando di più e incassando di più, abbiamo guadagnato meno. L’intera filiera del turismo ha bisogno di attenzione e di una riflessione che coinvolga tutti gli attori, per rilanciarla in un’ottica costruttiva di sistema”.
