Non è piaciuta alla Repubblica turca di Cipro del Nord (TRNC) la decisione degli Stati Uniti di revocare l’embargo sulle armi nei confronti dell’amministrazione greco-cipriota, che secondo la Turchia potrebbe portare a una corsa agli armamenti nella Regione.
La Turchia ha condannato “con forza” la decisione e ha avvertito che la mossa danneggerebbe gli sforzi per un accordo di pace di Cipro. “la decisione può anche causare un’ulteriore intensificazione della tensione tra Ankara e Atene, entrambi membri della Nato. Dato che l’amministrazione greco-cipriota dovrebbe accelerare ulteriormente i suoi sforzi in materia di armamenti e la sua posizione provocatoria, non rimarremo inattivi”, ha affermato il presidente della TRNC Ersin Tatar. Tatar ha aggiunto che la decisione ha dimostrato ancora una volta la legittimità della loro insistenza sul ruolo della Turchia, come garante dei diritti e degli interessi dei turco-ciprioti. Sabato scorso, il ministero degli Esteri della TRNC ha condannato la decisione degli Stati Uniti, definendola “inaccettabile.
La dichiarazione degli Usa di rimuovere l’embargo sulla vendita di armi costituisce motivo di preoccupazione”. Il ministero ha anche evidenziato che la decisione contraddice le affermazioni di Washington di sostenere l’accordo tra la parte greca e quella turca dell’isola e di preservare la stabilità nella regione. “Pertanto, la perpetuazione della garanzia effettiva della Turchia, che è prevista dal Trattato di garanzie, non è affatto in discussione ed evidentemente vitale più che mai”, ha aggiunto.