Le prospettive riguardo il mercato del lavoro per la seconda parte dell’anno 2022 preoccupano Confesercenti, a causa del caro energia che sta mettendo in seria difficoltà molte imprese, pressate tra il rallentamento dei consumi delle famiglie e l’aumento dei costi fissi.
“Uno scenario che mette a rischio, nel solo terziario, circa 250mila posti di lavoro nei prossimi dodici mesi. Gli occupati, sia a livello tendenziale che rispetto al trimestre precedente, aumentano ma la situazione cambia per quanto riguarda gli indipendenti poiché, a confronto con lo scorso anno, si evidenzia un incremento di 36mila unità ma uno stallo rispetto al primo trimestre di quest’anno”. Così, in una nota, Confesercenti.
“Inoltre, nonostante la ripresa complessiva, il tasso dei posti vacanti nei servizi è leggermente cresciuto, arrivando a toccare il 2,3%, a testimonianza che le imprese hanno registrato una certa difficoltà, alle soglie dell’estate, a recuperare le figure professionali necessarie. Si profila, dunque, uno scenario di incertezze per l’autunno e l’inverno: ad incidere sull’impoverimento del nostro tessuto economico ci sono gli effetti legati all’esplosione delle bollette energetiche sulle famiglie, che saranno costrette a ridurre i consumi per sostenere le spese obbligate e le pesanti ricadute sulle piccole imprese del turismo e del terziario che dipendono dal mercato interno. È imprescindibile, perciò, frenare l’impatto dei costi energetici nei prossimi mesi, o decine di migliaia di attività chiuderanno per sempre, con la conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro”, conclude Confesercenti.