“I dati odierni registrano 46mila occupati in più a ottobre rispetto a settembre, aumento però dovuto quasi esclusivamente al lavoro autonomo , mentre restano sostanzialmente stabili i dipendenti permanenti e tornano ad aumentare, di poco, i dipendenti a termine. È vero che il tasso di disoccupazione scende a ottobre di 0,2 punti percentuali ma in contemporanea salgono gli inattivi della stessa percentuale. Anno su anno l’occupazione si mantiene in crescita di 217mila unità, ma fa bene l’Istat a sottolineare il carattere altalenante dell’andamento degli occupati negli ultimi mesi, perché in effetti si fatica ad individuare una chiara tendenza”.
Così il segretario generale aggiunto della Cisl, Luigi Sbarra. “Si può notare che torna a crescere il lavoro autonomo, anche sulla spinta della flat tax introdotta lo scorso anno per gli autonomi con ricavi inferiori a 65.000 euro, che rischia di spostare fasce di lavoratori dal lavoro dipendente all’attività in proprio. Ma nel complesso non si può non osservare, in primo luogo, che gli occupati non potranno continuare a crescere in presenza di una produttivita’ in calo e di un Pil in stagnazione, in secondo luogo che, a 11 anni dall’inizio della lunga crisi economica, l’occupazione ha ripreso in quantità ma non in termini di ore lavorate e retribuzioni percepite”, aggiunge.
“Infatti sono più che raddoppiati in percentuale i lavoratori in part-time involontario, come restano inalterate nel tempo le forti criticità del nostro mercato del lavoro su occupazione femminile e giovanile e sul forte divario territoriale. Serve una forte iniziativa del Governo su crescita e sviluppo ambientalmente sostenibile, lo sblocco delle infrastrutture e una soluzione positiva alle tante crisi aziendali aperte, una redistribuzione fiscale a vantaggio dei lavoratori dipendenti e dei pensionati anche per sostenere i consumi interni, un Piano straordinario per il Mezzogiorno, investimenti in competenze e innovazione, una politica a favore del pubblico impiego e della scuola, il sostegno all’occupazione con le politiche attive e la proroga degli ammortizzatori sociali nelle situazioni e aree di crisi”, conclude. (Italpress)