È diffusa l’idea che i social siano luoghi virtuali da non frequentare: superficialità, maleducazione, diffusa aggressività.
Dissento profondamente.
Intanto nei salti tecnologici e scientifici della storia dell’Umanità, con i suoi riflessi sociali e di costume, difficilmente si torna indietro.
Iniziai a lavorare con il fax, oggi siamo alla quarta rivoluzione industriale. Non entro ovviamente nel merito della qualità dei cambiamenti.
Limito questa mia riflessione alla grande opportunità che il social consegna ai cittadini di moltiplicare rapidamente le relazioni sociali, professionali, affaristiche, amicali. Con una marcia in più: nel social si scrive, e scripta manent dicevano i latini, e se un interlocutore pensa e scrive in modo inopportuno, basterà attendere un tempo limitato tornerà a farlo.
Capirete facilmente chi frequentare e chi escludere, e più che per la forma lo farete per la sostanza.
Esempio: voi non condividete una valutazione su un fatto, il vostro interlocutore esce dalla discussione (che consentiva chiarimenti, approfondimenti, mediazioni, accettazione della diversa opinione) e passa repentinamente a giudicare voi. Non vi conosce ma vi giudica personalmente. Attendete! Lo rifarà e lo rifarà ancora, nel giro di poche ore o pochi giorni. Significato? È un maleducato, uno sprovveduto, quindi una persona da evitare. Risultato? Senza muovervi dalla vostra poltrona avrete fatto pulizia di una relazione inopportuna.
Succede spesso il contrario. Esempio: una persona che si presenta negativamente, ad esempio perché divergete su opinioni per voi rilevanti. Nasce però un confronto interessante, scoprite, sempre a titolo di esempio, che è un vostro avversario politico, ma è educato, colto e sensibile. Nasce un’amicizia.
Con i Social si corre e, con un po’ di diplomazia, si selezionano incontri indesiderati e costruiscono nuove importanti relazioni, in poco tempo.
W il social.
Impariamo a maneggiarli con intelligenza e quel pizzico di ironia, sempre utile nella vita.