Rosalba Panzieri, in collaborazione con la Banda del Primo Reggimento Granatieri di Sardegna, con il sostegno dell’Esercito Italiano, ha presentato il progetto nazionale di umanizzazione delle cure e il
sostegno continuo al paziente.
Il progetto “cartella clinica umanizzata”, si propone, in risposta all’isolamento generato dalla crisi sanitaria in pandemia, di tutelare l’individualità del paziente e la sacralità dei suoi legami esistenziali, attraverso una ricerca sinergica, tra medici e pazienti, perché nessuno resti più solo in ospedale.
Ricordare le vittime dell’isolamento della pandemia, promuovere e difendere il rapporto tra medici e pazienti, la loro alleanza: questo è l’intento dello spettacolo “il disegno sul cuore” che Rosalba Panzieri,
insieme al Primo Reggimento Granatieri di Sardegna hanno realizzato mercoledì 27 luglio.
Una collaborazione tra la scrittrice e l’Esercitato Italiano, nata quando l’autrice ha iniziato il tour di sensibilizzazione in diverse città italiane, che si rinforza per sensibilizzare la società verso la prima cura necessaria: il dialogo e la difesa della sacralità del rapporto medico-paziente e il diritto alla tutela dei legami esistenziali del malato.
Lo spettacolo, scritto e interpretato da Rosalba Panzieri sulle testimonianze dei pazienti, è stato tradotto in musica dalla sensibile interpretazione del Primo Luogotenente Maestro Domenico Morlungo e dalla Banda del Primo Reggimento Granatieri di Sardegna, nel tempio di Venere e Cupido, all’interno del sito archeologico di Santa Croce in Gerusalemme, negli spazi del Museo Storico della Fanteria, sotto la cura del Tenente Colonnello Bruno Cammarota, Direttore del Museo Storico dei Granatieri di Sardegna.
“Non si può curare chi non si conosce e non si può conoscere nessuna persona a cui venga impedito di raccontarsi. Questo è il compito che assolve la letteratura e il teatro, per la prima volta in interazione con le procedure cliniche. Il corpo è scena, dice Rosalba Panzieri, territorio primo ed ultimo, patria dell’individuo. La letteratura ed il teatro, in ambito medico, hanno la possibilità di ricostruire mondi distrutti, identità fiaccate dal contesto spersonalizzante.
Questo spettacolo, è un’occasione unica di coinvolgere i cittadini e il pubblico dentro le realtà che abbiamo vissuto all’interno degli ospedali in quest’ultimo biennio, in cui molte persone hanno dovuto subire qualcosa di ancora più terribile della malattia: la solitudine e l’isolamento fin dentro il momento della morte.
Credo profondamente in un uso fondativo della parola e nel suo potenziale di verità e cura e, come artista, la mia risposta alla chiamata sociale, è quella di partire proprio dai luoghi di cura, perché solo difendendo e rafforzando i legami tra esseri umani si può vincere la malattia. La prima cura è l’incontro, unica risposta alla solitudine terrorizzante della malattia”. Il progetto “cartella clinica umanizzata” è realizzato con il sostegno del C.N.R., della Federazione Nazionale dell’Ordine dei Medici, dell’Associazione Medici di Direzioni Ospedaliere, dell’Associazione Ospedali Pediatrici Italiani e dell’Associazione Salute Attiva Onlus.
Perché la medicina nasce da un impulso umano vecchio quanto il cuore dell’uomo, perché la salute è per sua natura profonda una restituzione all’intero, all’equilibrio di corpo e spirito, perché scienza e tecnica
sono al servizio dell’uomo e non il contrario, perché l’incontro tra medico e paziente è un incontro tra persone prima che tra categorie.
Perché non sia la paura a dominare la nostra società, per ricordare il valore dell’incontro e del dialogo tra persone, per raccontare che dietro le professioni e i ruoli esistono cuori che battono.