La Federcalcio, in collaborazione con la Scuola Superiore Sant’Anna e il contributo fattivo di Lega Serie A, Lnpb, Lega Pro, Lnd, Aic, Aiac, dei partner Figc Eni e Lete, di Sport e Salute e del consorzio CoRiPet, ha sviluppato la ‘Carta sulla sostenibilità ambientale del calcio’, strumento che ha l’obiettivo di ridefinire il perimetro organizzativo e operativo nell’ambito degli eventi calcistici.
“La Carta – sottolinea una nota – è stata elaborata a beneficio della famiglia del calcio italiano e scaturisce dall’esperienza compiuta da Figc nell’ambito del progetto LifeTackle. In un’ottica di continuità, si propone di definire le linee guida funzionali ad una applicazione pratica dei principi di sostenibilità ambientale in termini di governance, gestione delle infrastrutture, gestione degli eventi, partnership e coinvolgimento di stakeholders e tifosi. L’adesione alla ‘Carta sulla sostenibilità ambientale del calcio italiano’ è libera e aperta a tutti i club italiani, sia professionistici che dilettantistici, e viene concessa mediante la compilazione di un modulo fornito dalle rispettive leghe di appartenenza, attraverso il quale il club fornisce una manifestazione di interesse nei confronti delle tematiche proposte”.
“I club aderenti verranno inseriti in un elenco apposito e successivamente coinvolti da Figc nell’ambito della gestione delle iniziative che verranno intraprese”, aggiunge la Federcalcio che sottolinea inoltre: “Nel corso degli anni federazioni europee, leghe, club e associazioni afferenti alla famiglia del calcio hanno maturato una sempre maggiore consapevolezza sulla necessità di adottare misure volte a ridurre l’impatto ambientale nell’ambito dell’attività calcistica, sia in fase progettuale che operativa, e come tale orientamento possa generare valore sotto il profilo della responsabilità sociale.
A tale proposito va ricordato che nell’ambito della ‘Sustainability Strategy’ lanciata lo scorso dicembre, la Uefa ha individuato ben 4 indirizzi di intervento in materia di sostenibilità ambientale – economia circolare, contrasto al cambiamento climatico, sostenibilità degli eventi, sostenibilità delle infrastrutture. Una impostazione programmatica che condivide gli obiettivi stabiliti dall’Agenda 2030 dell’ONU (Sustainable Development Goals), volti a sollecitare un consumo responsabile delle risorse, nonché a favorire lo sviluppo di interventi in favore del clima e dell’adeguamento dei centri abitati”.