Far ripartire le esportazioni agroalimentari dell’Ucraina ed evitare il diffondersi di una crisi alimentare già in atto in alcuni Paesi africani è una priorità ribadita dai capi di Stato e di Governo dell’Unione europea. “Attualmente, circa 22 milioni di tonnellate di grano sono bloccate nei porti del Mar Nero – ha sottolineato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti -. Il tempo a disposizione non è molto. Poco più di due mesi per liberare i silos e consentire lo stoccaggio dei nuovi raccolti”.
Confagricoltura ricorda che nel 2021 le esportazioni agroalimentari dell’Ucraina sono ammontate a circa 24 miliardi di euro. Cereali e semi oleosi hanno inciso per l’84% sul totale. “L’auspicio è che la ripresa dell’export dell’Ucraina sia risolta presto, poi la comunità internazionale dovrà gestire in modo coordinato gli squilibri di mercato e le tensioni sui prezzi in conseguenza della contrazione dei prossimi raccolti che, secondo il ministero dell’Agricoltura di Kiev, saranno nell’ordine del 30%”.
“Importante è anche il richiamo del Consiglio Europeo al ruolo della PAC per la sicurezza alimentare nell’Unione. Tuttavia, – conclude Giansanti – data la situazione eccezionale in atto, sono necessarie alcune deroghe a tutela del potenziale produttivo”.