Durante i due anni di pandemia che hanno messo alla prova l’intero sistema sanitario, il settore delle aziende di distribuzione intermedia ha reagito all’emergenza. “Senza la distribuzione intermedia e le società dei farmacisti, le farmacie non avrebbero potuto svolgere la funzione di primo, e spesso unico, presidio sanitario del territorio”, ha sottolineato Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi. “Abbiamo mostrato capacità ed efficienza, ora il nostro ruolo deve uscire dall’ombra: da troppo tempo il comparto attende una riforma della remunerazione, oggi ancora più urgente alla luce dei costi carburante e energia”, ha aggiunto. Il rapporto realizzato da Federfarma Servizi raccoglie numeri che restituiscono il ruolo cruciale e la dimensione dell’impegno del comparto per la salute pubblica.
Negli ultimi due anni le aziende associate hanno infatti assistito il presidio rappresentato dalle farmacie veicolando sul territorio 2 miliardi di unità: 2,4 milioni di vaccini, 16,7 milioni di tamponi e test Covid, 161 milioni di mascherine, oltre a 1,4 miliardi di farmaci e 409 milioni di parafarmaci. Al centro di un network per la tutela della salute, nell’ultimo biennio Federfarma Servizi ha siglato 50 accordi regionali sulla distribuzione di farmaci e presidi sanitari, avviato 8 partnership tecnico-scientifiche e si è confrontata con 23 enti pubblici e privati afferenti al settore farmaceutico, si legge nel Rapporto. “Abbiamo avuto la prova dell’importanza di lavorare in sinergia, sostenuti dai nostri valori, dalla nostra ispirazione cooperativistica e dal rapporto di fiducia con le farmacie” conclude Mirone.
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