La Commissione europea ha valutato l’esistenza di squilibri macroeconomici per i 12 Stati membri nella sua relazione 2022 sul meccanismo di allerta. Mentre in Irlanda e Croazia il rapporto debito/Pil è notevolmente diminuito nel corso degli anni e continua a mostrare una forte dinamica al ribasso, sette altri Stati membri (Germania, Spagna, Francia, Paesi Bassi, Portogallo, Romania e Svezia) continuano, invece, a presentare squilibri. Inoltre, Grecia, Italia e Cipro presentano squilibri eccessivi. Nel complesso, le vulnerabilità si stanno attenuando e stanno scendendo al di sotto dei livelli pre-pandemici, giustificando una revisione della classificazione degli squilibri in due casi, in cui sono stati compiuti anche notevoli progressi politici.
Lo scopo della presente relazione è valutare il rispetto da parte degli Stati membri dei criteri di disavanzo e debito del trattato. Per tutti questi Stati membri, ad eccezione della Finlandia, la relazione valuta la loro conformità al criterio del disavanzo. Nel caso di Lituania, Estonia e Polonia, la relazione è stata preparata a causa di un disavanzo previsto nel 2022 superiore al valore di riferimento del trattato del 3% del Pil, mentre gli altri Stati membri avevano un disavanzo delle amministrazioni pubbliche nel 2021 superiore al 3% del Pil.
La pandemia continua ad avere uno straordinario impatto macroeconomico e fiscale che, insieme all’attuale situazione geopolitica, crea eccezionale incertezza, anche per la progettazione di un percorso dettagliato per la politica fiscale. La Commissione, pertanto, non propone di aprire nuove procedure per i disavanzi eccessivi. La Commissione valuterà nuovamente la situazione di bilancio degli Stati membri nell’autunno del 2022. Nella primavera del 2023 la Commissione valuterà l’importanza di proporre l’apertura di procedure per i disavanzi eccessivi sulla base dei dati sui risultati per il 2022.