La Banca d’Italia ha pubblicato il suo primo Rapporto sugli investimenti sostenibili e i rischi climatici, con il quale dà conto dei risultati conseguiti dalle strategie di investimento sostenibile adottate per i portafogli esenti dalla politica monetaria. Alla fine del 2021 i portafogli interessati da una gestione sostenibile avevano un valore di mercato di circa 210 miliardi (160 miliardi il portafoglio finanziario e 49,1 il portafoglio delle riserve valutarie).
L’adozione dei criteri di sostenibilità per gli investimenti nella gestione degli investimenti non ha richiesto un incisivo riassetto nel processo decisionale e negli organi di governo coinvolti nell’attività di investimento. La Banca ha però istituito un Comitato Cambiamenti climatici e sostenibilità che promuove analisi utili anche all’affinamento delle metodologie per gli investimenti dell’Istituto. Il Comitato si avvale di un Nucleo Cambiamenti climatici e sostenibilità che coordina e indirizza i lavori dell’Istituto su tutte le tematiche ESG.
La strategia sostenibile adottata per gli investimenti in azioni e obbligazioni delle imprese combina diverse politiche di investimento: esclusione degli emittenti che non rispettano le convenzioni fondamentali sul lavoro, i trattati internazionali sulle armi e i produttori di tabacco; preferenza delle imprese che adottano le migliori prassi ESG (best in class); integrazione di profili ESG nei modelli finanziari.
Da quest’anno nella selezione dei titoli la Banca tiene conto anche di indicatori prospettici, quali gli impegni di decarbonizzazione e i piani di transizione delle imprese private. Per gli investimenti in titoli di Stato e di organismi sovranazionali, la politica d’investimento della Banca prevede l’acquisto di titoli verdi (green bond), oggi pari a 1,7 miliardi e il cui peso è destinato a crescere nel tempo. Per i titoli di Stato i punteggi ESG e gli indicatori di sostenibilità vengono monitorati ma non influenzano le scelte di investimento in quanto le metodologie di analisi sono ancora in fase di sviluppo e presentano importanti limiti applicativi. L’impronta carbonica degli investimenti azionari in euro della Banca nel 2021 è diminuita del 60% rispetto al 2018, prima dell’avvio della strategia di investimento sostenibile, mentre l’intensità carbonica è diminuita del 37%.