Siamo ancora nel giorno di Pasqua. Certo! La Santa Pasqua (pasqua = passaggio, quindi: il passaggio Santo, il passaggio del Signore Gesù) è un evento così dirompente, spiazzante, sorprendente, da rompere tutti gli schemi preconcetti.
Il “passaggio” di Cristo (X = χεῖ, come la croce e come Χριστός = “l’Unto” di Dio) nella nostra vita è sconvolgente. Scompagina, ed a volte sovverte, il nostro ordine moralistico quotidiano.
L’avvenimento attiene a categorie sovrannaturali, perciò a non-categorie, che esistono fuori da tempo e spazio, anzi: come la morte è distrutta quando Cristo, che è LA VITA, attraversa ed entra nella morte il Venerdì Santo, così anche il tempo e lo spazio sono disintegrati dalla Pasqua del Signore.
Il “giorno” di Pasqua, infatti, si protrae per sette cicli circadiani, cioè per sette dei nostri giorni convenzionali. La “liturgia delle ore”, raccolta nel “salterio” (nome di un piccolo strumento a corde che accompagnava i canti sacri, qui significante del breviario, contenente la scansione della giornata in ore di preghiera, differenti in ciascuno dei quattro distinti “tempi” oratori liturgici della Chiesa – Tempo di Quaresima e Tempo di Pasqua, Tempo di Avvento e di Natale e Tempo Ordinario 1 e 2-), rende manifesta questa peculiarità della Santa Pasqua ripetendo gli stessi Salmi dall’alba della Resurrezione fino alla Domenica in albis, appunto perché è tutta una stessa alba! …e tutto E’, cioè esiste, nuovamente, nella stessa alba, nello stesso istante di Resurrezione.
E’ chiaro che, sovrastando le categorie spazio-temporali umane, la Pasqua del Signore, cioè il Suo passaggio nella nostra vita, non ha limiti né di tempo né di spazio, e ciò vuol dire che Cristo “passa” nella nostra esistenza in ogni attimo.
E’ questa, la nostra Salvezza. Essere vivificati dalla Vita nuova ed eterna in ogni istante della nostra vita mortale. La morte, infatti, è stata distrutta dal Cristo, cioè dalla Vita inviata da Dio.
Ecco perché l’augurio di “Buona Pasqua” non è mai fuori tempo. La Chiesa “confina” (per evidenti ragioni catechetiche) i festeggiamenti liturgici ad un “giorno” di Pasqua (la settimana dalla Domenica di Resurrezione fino alla prima ottava di Pasqua) e ad un “Tempo” di Pasqua (dalla Resurrezione fino alla Pentecoste, cinquanta giorni dopo) ma, nella realtà, il “passaggio” di Gesù nella nostra esistenza, che vuol dire nella storia ed in tutto il mondo visibile ed invisibile, è continuo, incessante, perenne, “tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28, 20b).
Niente di più appropriato, quindi, che augurare, oggi, a tutti, “Buona Santa Pasqua”!