L’Arte e la Bellezza incontrano il Creato, uno dei tanti ingorghi esistenziali e filosofici della parola amore, parola caleidoscopio di significati dell’energia pura della vita …
Le locandine suggestive segnalavano la presentazione del mio libro Il viaggio più lungo in un’Enoteca letteraria a Palermo … Una sera, la voce e il pensiero, gli occhi e il volto di una donna … ero arrivato in anticipo per conoscere Dora, la mia presentatrice: gentile, diretta, un po’ sussiegosa … Ci parlammo, le confessai di non amare la preparazione della presentazione dei miei libri, preferendo il lasciarmi portare dalle sensazioni dell’incontro con il pubblico. Era fine marzo, iniziammo per strada in quel teatro della notte primaverile, ventilata dal mare … un miracolo di arte e di bellezza mi ricondusse, giorni dopo, alla lettura postuma del libro di Dora, “La favola dell’Arte e della Bellezza”, la favola che narra della natura divina dell’Arte. È lei a iniziare la presentazione … faccio il mio abituale vuoto mentale e in un attimo mi investe una scoperta, … la donna emetteva suoni, non solo parole, idee che non avevo intuito di aver espresso nel mio libro, liberava suggestioni profonde, emozionando tutti e soprattutto me. La guardai incantato e ascoltai nella dolce serata una delle forme dell’amore, una creatura unita alla sua arte, alla sua spiritualità. Quando Dora cessò di parlare un silenzio investì tutti, poi un applauso caldo. La guardai rapito, dovevo iniziare io, … un impegno affascinante dopo tanta bellezza ma mi sentii connesso a lei e al pubblico, alla magnifica notte palermitana.
Una serata rara dette il via alla nostra affettuosa amicizia. Sull’aereo di ritorno a Torino, lessi il libro d’un fiato, riservandomi approfondimenti. Adesso lo tengo sul mio comodino come un Vangelo, mi ha fatto scoprire un percorso prezioso che a ritroso conduce dall’Arte, alla Natura e ai suoi Colori, all’Innocenza come luogo ideale per la sorpresa della bellezza del Creato, al motore primo, a Dio che, come lei scrive, “scrollò via dalle sue mani una scintilla” che permise ai bimbi liberi, nella mente e nell’anima, innocenti, di riconoscere i colori stupefacenti del Creato, da lì il percorso che da millenni va avanti e indietro da Dio all’Arte. Il libro va letto. Dora fa un’affermazione bellissima: “L’arte non è la materia, ma le forme della nostra anima, i vuoti che noi riempiamo, gli spazi liberi per la fantasia, fra il vuoto ed il pieno …”. Ciò che accadde a me quella sera, … non era solo materia, era arte nelle sue mutevoli forme dell’anima, riempiva un vuoto, liberava gli spazi della fantasia. Da quella scintilla altre ne sono seguite e ho preso gusto … a tenere quel libro a portata di mano.
Un paio di importanti suggestioni intellettuali sono seguite a quella sera, quando scoprii come nasce l’Arte.
La prima: consiste nel nesso profondo fra l’arte, la bellezza e la creazione … sarà per questo che i barbari interpretano il potere distruggendo la bellezza del presunto nemico.
La seconda: il mio rapporto con la scrittura, il suo significato, la creazione di una cercata scintilla … quella che dona la sensazione di aver scritto qualcosa di sconosciuto prima, quella che può investire il lettore secondo il suo modo unico e personale di leggere. L’opera d’arte dello scrivere non è mai chiusa in sé ma consiste nelle sorprese che susciterà viaggiando. Ogni sorpresa, ogni scintilla, sarà l’opera d’arte in sé. Lo scrittore consegnerà la sua opera … e il lettore la reinventerà, la riscriverà nella mente, nell’anima, nel corpo … scoprendo lo stupore, l’Arte, il Creato (Testo rivisitato e ridotto, tratto dal libro dell’autore Volti di donna).