“Particolare preoccupazione destano i divari generazionali e territoriali. La ripresa nel Centro-nord è stata per esempio trainata dalle professioni qualificate, tornate ai livelli pre-crisi, mentre nel Mezzogiorno la dinamica positiva degli ultimi anni ha riguardato soprattutto le professioni non qualificate.
Sono dati che fotografano un inaccettabile ritardo di sviluppo del Sud.
E che richiamano le istituzioni alla definizione di una politica per il Mezzogiorno dotata di obiettivi e risorse chiare e adeguate, soprattutto attraverso una migliore spesa dei fondi strutturali dell’Unione europea”.
Lo ha detto il presidente della Camera, Roberto Fico, nel suo intervento alla presentazione del Rapporto Annuale dell’Istat. “Un ulteriore aspetto importante, su cui da diversi anni ISTAT pone giustamente l’accento, riguarda il quadro demografico, caratterizzato dal calo delle nascite e dall’invecchiamento della popolazione – ha aggiunto -.
Come evidenziato nel Rapporto questi cambiamenti ridurranno progressivamente, già nel medio termine, la popolazione in età lavorativa, con possibili ricadute negative sul potenziale di crescita economica e sulla qualità del capitale umano disponibile.
Ben noti sono inoltre gli effetti di questi andamenti demografici sul livello e sulla struttura della spesa per il welfare”.