lunedì, 16 Dicembre, 2024
Società

I giovani vogliono prevenire la non autosufficienza

Il rischio di non autosufficienza inizia a essere preso in considerazione già da giovani e organizzarsi per tempo diventa sempre più una priorità per le persone. È quanto emerge dal 4° Rapporto Osservatorio Long Term Care Cergas Bocconi – Essity che per la prima volta ha coinvolto soggetti giovani, con un’età media di 37 anni, per esaminare il loro pensiero rispetto ai temi della non autosufficienza e del settore Long Term Care.

Secondo i dati del Rapporto, il 54% del campione esaminato è pronto a organizzarsi in anticipo per far fronte al rischio di non autosufficienza e ad adottare misure di prevenzione. Il Rapporto fa una fotografia del settore dell’assistenza agli anziani in Italia e mette in luce la scarsità di figure centrali nella cura e nell’assistenza dei senior. Infatti, nelle Rsa italiane mancano all’appello il 26% degli infermieri, il 18% dei medici e il 13% degli Oss a causa di una carenza strutturale di figure professionali e di una competizione tra settore sanitario e sociosanitario nell’attrarre nuove leve. Ciò rischia di tradursi in una possibile compromissione dei servizi e della crescita del settore.

Inoltre, il 100% dei gestori delle RSA partecipanti dichiara di vivere una situazione critica nella gestione delle persone già impiegate a causa della carenza di personale a livello italiano (94%), della motivazione (56%) e dei casi di burn out (38%).

Quando si parla di Long Term Care in Italia, non mancano casi di successo e il Rapporto ne racconta ben 24, espressione di quattro diversi cantieri aperti di innovazione.

Per Elisabetta Notarnicola, Associate Professor of Practice, Divisione Government, Health e Not for Profit presso SDA Bocconi School of Management e coordinatrice del Rapporto “da anni ribadiamo che il settore Long Term Care deve essere protagonista di un cambiamento, sia a livello di sistema che di servizi offerti. Oggi abbiamo anche i dati circa le percezioni delle famiglie che ci confermano che sono pronte per una diversa visione dell’assistenza. Anche le condizioni di contesto sono favorevoli, con un maggior dinamismo e possibilità di investimento rispetto al passato, anche grazie a Pnrr.

Le aziende del settore stanno provando a innovare, ma come possiamo pensare che riescano a farlo se scarseggia il fattore critico di successo principale, ovvero il personale? Senza le persone il cambiamento non può arrivare”. Per Massimo Minaudo, Ad di Essity Italia, “l’assistenza delle persone non autosufficienti auspichiamo diventi una priorità per il Paese anche alla luce dell’interesse verso il tema della non autosufficienza da parte di persone sempre più giovani”.

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