“Dopo decenni si è riusciti a inserire la tutela dell’ambiente in Costituzione ma adesso inizia la seconda fase di questa iniziativa, ovvero fare in modo che le leggi si adeguino al nuovo dettato costituzionale. Questa non è una qualunque norma che siamo riusciti ad approvare, qui parliamo di una modifica dell’art 9 che non era mai stato toccato.
È stato evitato che in Costituzione entrasse un termine generico come sviluppo sostenibile ma che avesse al suo interno l’ecologia intera. Questa modifica è molto avanzata, è un impianto che mette al centro la natura e le nuove generazioni, è riuscito a inserire i diritti degli animali oltre al vincolo per le attività economiche alla tutela dell’ambiente. I tempi di applicazione di questi principi dovranno essere più brevi perché il cambiamento climatico è in atto”. Così Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde, nel corso dell’evento “Ambiente e animali in Costituzione.
Dalla vittoria all’applicazione dei nuovi principi costituzionali” che si è svolto a Palazzo Madama su iniziativa della senatrice Loredana De Petris, presidente del Gruppo Misto, in collaborazione con la Fondazione UniVerde. Media partners: Radio Radicale, Askanews, Italpress, TeleAmbiente, Opera2030, SOS Terra Onlus. La tutela dell’ambiente, degli ecosistemi, della biodiversità e degli animali è stata inserita in Costituzione anche sull’onda dell’impegno di tanti parlamentari e della mobilitazione civica #SubitoAmbienteInCostituzione lanciata su Change.org dal Presidente della Fondazione UniVerde, Alfonso Pecoraro Scanio, con il supporto di associazioni ambientaliste e di realtà impegnate nella salvaguardia della natura, raccogliendo ben 75.000 adesioni. Riparte quindi l’azione per chiedere leggi e sentenze coerenti ai nuovi principi inseriti nella Carta costituzionale, “ora dobbiamo ottenere l’attuazione dei nuovi principi costituzionali che impongono di pensare anche alle future generazioni.
Subito leggi che rafforzino la tutela di biodiversità, ecosistemi e animali e adeguare il Pnrr e la transizione ecologica e digitale al nuovo dettato costituzionale. Per esempio, a mare non servono piattaforme per idrocarburi ma quelle per eolico sostenibile”, ha aggiunto Pecoraro. Per Loredana De Petris, Presidente del Gruppo Misto al Senato della Repubblica si tratta di un risultato “storico che aspettavamo da trent’anni. Il voto della Camera, in quarta lettura, che conferma il testo elaborato dal Senato, sancisce infatti in via definitiva, con la maggioranza dei due terzi e dunque senza possibilità di chiedere il referendum confermativo, la tutela dell’ambiente, della biodiversità, degli animali e degli ecosistemi nella nostra Costituzione.
Abbiamo raggiunto un risultato storico ma non è stato un lavoro semplice, abbiamo sentito molti costituzionalisti ed esperti di diritto da cui sono arrivati molti pareri e suggerimenti, il lavoro del comitato ristretto ha portato poi a un testo base e arrivarono 250mila emendamenti che riguardavano anche la tutela degli animali, e non è stato semplice trovare una via d’uscita. La riserva che abbiamo ascoltato – ha spiegato – è che non bisognava intaccate i principi fondamentali, ma come si fa oggi in piena emergenza climatica e ambientale e con una opinione pubblica molto sensibile a non fare questa giusta revisione? Modificando l’art. 41, si stabilisce inoltre che la libera iniziativa privata non può arrecare danni alla salute e all’ambiente. È ora la legge fondamentale dello Stato ad affermare che l’interesse economico non può prevalere sul diritto alla salute e sulla tutela ambientale. Da oggi l’Italia è un Paese migliore”.
Gianluca Perilli, membro della 1a Commissione permanente (Affari Costituzionali) del Senato, ha sottolineato che con l’inserimento del principio di tutela degli animali e dell’ambiente in Costituzione sono state “poste le basi culturali e giuridiche per affrontare le prossime sfide. Questa modifica rappresenta uno strumento necessario nell’indicare la direzione da seguire, ponendo al centro il ruolo fondamentale che hanno le future generazioni. Raccogliere le indicazioni ve vengono dalla petizione non fanno altro che intercettare un sentire comune, noi abbiamo impedito che fossimo fuori tempo, fuori luogo e fuori spazio dal punto di vista di come noi operiamo in Parlamento, perché fuori c’è una società che si sta organizzando con i propri principi e le proprie sensibilità”, ha aggiunto.
Anche il presidente di Marevivo, Rosalba Giugni, ha parlato di un fatto storico. “È un momento di grande felicità e voglio ringraziare tutti i parlamentari che hanno fatto questo grandissimo lavoro. Ora che questo grande traguardo è stato raggiunto ci auguriamo che vengano messe in atto politiche concrete verso una vera transizione ecologica del Paese, che finalmente includano e valorizzino il mare. Un mare che rappresenta un immenso patrimonio naturale per l’Italia, che possiede 8000 km di coste, 32 aree marine protette, 9 arcipelaghi, 27 isole minori, e 500.000 km quadrati di area di mare che ci competono e che rappresentano circa un quinto del Mediterraneo, con una ricchezza di biodiversità di circa 17.000 specie”, ha sottolineato Giugni.
Per Gianfranco Amendola, vicepresidente del Comitato scientifico della Fondazione UniVerde e già magistrato esperto in normativa ambientale “la modifica costituzionale deve essere valutata nel suo complesso. Aver accorpato la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi aggiunge il fine comune e fornisce una nozione chiara, condivisibile e di vasto respiro del valore ambientale per la società. Se poi guardiamo alle modifiche dell’art. 41, appare chiaro che il cosiddetto sviluppo sostenibile deve essere valutato con riferimento alla tutela ambientale e non alle esigenze commerciali, perché ogni iniziativa economica deve essere indirizzata a garantire in primo luogo l’interesse delle future generazioni”.
Stephanie Brancaforte, direttrice di Change.org, ha spiegato come tutela dell’ambiente, diritti degli animali e implementazione di un green deal siano priorità per gli “11 milioni di utenti di Change.org in Italia, dunque questo momento rappresenta un importante progresso per tutti loro. Nel mondo, la società civile spinta in particolare dalle nuove generazioni sta facendo pressione affinché la tutela ambientale sia difesa e garantita nei diversi quadri giuridici. La garanzia del patto tra governanti e governati è fondamentale per procedere in questa direzione e i governi, incluso quello italiano, devono cogliere ogni sfida come un’opportunità per velocizzare la transizione ambientale nel rispetto dei bisogni e della dignità delle persone”. Infine Jimmy Ghione, Inviato di Striscia la Notizia e testimonial della campagna #SubitoAmbienteInCostituzione si è detto felicissimo di sostenere questa iniziativa e “la strepitosa vittoria che abbiamo ottenuto è un risultato storico ma anche un grande segno di civiltà. Con Striscia siamo impegnati da anni nella difesa dell’ambiente e degli animali perché sono una fonte di vita da proteggere, è una responsabilità di tutti”.