“La fase di ripresa dell’economia mondiale è caratterizzata da minore dinamismo ed elevata e diffusa inflazione. Nel quarto trimestre 2021, il Pil italiano ha segnato un’ulteriore incremento a sintesi di un aumento del valore aggiunto dell’industria e dei servizi. Dal lato della domanda, si segnala il contributo negativo della componente estera netta. La crescita acquisita per il 2022 è pari al 2,4%”. Lo afferma l’Istat nella Nota mensile sull’andamento dell’economia italiana.
“A dicembre, il mercato del lavoro ha evidenziato segnali di stabilizzazione. I tassi di occupazione e inattività sono rimasti sui valori del mese precedente, mentre si è ridotto margi-nalmente quello di disoccupazione. Dal lato delle imprese permangono difficoltà nel reperire lavoratori con competenze adeguate – prosegue la Nota -. A gennaio, l’inflazione ha mostrato una ulteriore crescita. Il valore acquisito per l’anno corrente è +3,4%. Il differenziale con l’area dell’euro è diventato positivo”.
“Il calo di fiducia di famiglie e imprese riflette il peggioramento delle attese sulla situazione economica e i giudizi negativi degli operatori nei servizi di mercato e, in misura decisa-mente più contenuta, nella manifattura – conclude l’Istat -. Al contrario, le imprese del settore delle costruzioni hanno mantenuto un orientamento favorevole. Questi segnali potrebbero configurare un ulteriore rallentamento dell’attività nei prossimi mesi”.