Toccherà a Roma, al Collegio 1, il 16 gennaio del 2022, scegliere il parlamentare che manca all’appello per occupare il posto vacante alla Camera dei deputati perché il Parlamento sia al completo per eleggere in seduta comune il Presidente della Repubblica.
Trattasi del Collegio più ambito della Capitale, lasciato vuoto da Roberto Gualtieri, dal 21 ottobre sindaco della Città’ eterna.
Un nome che può fare la differenza nella raccolta dei consensi per convogliarli alla contestuale elezione del 13esimo Presidente della Repubblica.
Già nei giorni scorsi il Parlamento ha fatto ordine al proprio interno affrettandosi a fare sostituzioni e conferme di deputati e senatori, per contenziosi pendenti, a parte i frequenti e consuetudinari “cambi di casacca”.
E sono proprio i “cambi di casacca”, le elezioni suppletive ed i provvedimenti della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato che continuano a vivacizzare la vigilia della scadenza del mandato presidenziale.
Intanto il Presidente della Camera dei deputati, Roberto FICO, come prevede l’articolo 85 della Costituzione, ha preannunciato che il 4 gennaio prossimo invierà lettera di convocazione in seduta comune al Parlamento ed ai delegati regionali per l’elezione del Presidente della Repubblica.
Al Senato sono state appena ultimate, per fortuna, le decisioni per quattro seggi in discussione dall’inizio dell’attuale Legislatura che hanno tormentato gli animi degli interessati e dei partiti che se li sono contesi.
Solamente il “cambio di casacca” per varie ragioni – come la Costituzione garantisce e tutela per principio democratico, ha riguardato oltre 267 parlamentari su 945, di cui ben 119 nel corrente anno.
È una prerogativa consentita dall’articolo 67, nell’affermare che: “Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.”
Sembra accertato, tra l’altro, che ben 49 parlamentari abbiano fatto più di un passaggio, mentre il maggior esodo risulta avvenuto dal Movimento 5Stelle, anche a causa delle espulsioni.
Elezioni suppletive alla Camera, invece, hanno riguardato, il 4 ottobre 2021, il Collegio Toscana, conquistato dal segretario del pd, Enrico Letta e di Roma, Andrea Casu.
La prossima ed ultima elezione suppletiva della legislatura, (a meno di un anno dalla scadenza non possono essere effettuate) , sempre alla Camera, avverrà proprio il 16 gennaio 2022, per il seggio lasciato vacante dal deputato Roberto Gualtieri che dal 21 ottobre copre il ruolo di primo cittadino della Capitale.
Era stato appena eletto nell’ottobre 2020, a sua volta, alle suppletive per il seggio lasciato vacante dall’ex premier Paolo Gentiloni, designato al compito di Commissario europeo per gli Affari economici e monetari.
Mentre la Giunta delle Elezioni e delle Immunità Parlamentari del Senato, è bene ricordarlo, ha affrontato proprio il 30 novembre u.s. la regolarità dell’elezione del senatore Daniele Manca, a seguito del ricorso presentato da Ernesto Carbone che ne è uscito perdente.
Niente da fare neanche per il Presidente della Lazio, Claudio Lotito, nel suo ruolo di ricorrente. Al suo posto resta in carica il senatore Vincenzo Carbone.
A perdere effettivamente lo scranno a Palazzo Madama – come da decisione del Senato del 2 dicembre u.s. – è, invece, la senatrice Anna Carmela Minuto, eletta nel Collegio della Puglia, dopo oltre tre anni in tale ruolo, subentrandovi il ricorrente Michele Boccardi.
Mentre al posto vacante del senatore della Lega Paolo Saviane, eletto nella Circoscrizione Veneto, venuto a mancare nell’agosto scorso, subentrerebbe la prima dei non eletti, sempre della Lega, senatrice Clotilde Minasi, che dovrà rinunciare all’assessorato della Regione Calabria.
Qualche problemino permane ancora per la Circoscrizione Estero (conquista del fu Ministro per gli Italiani nel mondo, Mirko Tremaglia a far data dalle elezioni politiche del 2006) per la contestata elezione del senatore Adriano Cario (Circoscrizione Estero – Ripartizione America meridionale), avendo il Senato ribaltato la decisione della Giunta. Il ricorrente Fabio Porta, da tre anni lo definisce “il più grande broglio elettorale della storia della Repubblica” su cui pesa un’indagine penale della competente Procura della `Repubblica della Capitale.
Il senatore Cario, secondo il voto deciso dall’Aula di Palazzo Madama (Senato della Repubblica) perderebbe il seggio ma, al momento, l’attribuzione di tale seggio resta in stand-by perché la Giunta delle elezioni e immunità parlamentari avrebbe chiesto più tempo per approfondire il caso.
Bisognerebbe evitare che gli eventuali ricorsi durassero quasi una intera legislatura, con tutte le conseguenze di ordine morale, economico, giuridico e di pura trasparenza sul voto degli elettori per le funzioni ed il peso che esprime ciascun parlamentare in seno alla Nazione, tra cui quello “…in seduta comune…” per eleggere il Capo dello Stato.