Microrganismi al posto di fertilizzanti chimici; insetti come fonte di proteine per l’alimentazione umana e animale; soluzioni innovative per trarre nuovi prodotti dai residui del caffè e produrre componenti ad alto valore dagli scarti di fico d’India. Sono alcuni dei progetti presentati dall’Enea nell’ambito della II edizione dell’International Agrobiodiversity Congress, tra le maggiori conferenze a livello mondiale sull’agrobiodiversità, organizzato da 27 organismi, tra cui l’Enea, e ospitato da ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale, Consultative Group for International Agricultural Research (CGIAR) e Alliance of Bioversity International e CIAT.
“La grande protagonista della conferenza è la ricerca, con contributi, soluzioni, innovazioni e studi avanzati – ha detto nel suo intervento di apertura Massimo Iannetta, responsabile della Divisione Biotecnologie e Agroindustria Enea -. Come Enea abbiamo presentato proposte per trasformare e rendere resilienti i sistemi alimentari. Abbiamo sviluppato soluzioni sostenibili per imprese, aziende agricole e territori, in linea con i principi della bioeconomia circolare e dell’efficienza delle risorse per garantire a tutti l’accesso al cibo, in ottica ‘One Health’, mettendo in stretta relazione la salute umana, degli animali e dell’ambiente”. Nell’ambito dell’evento è stato presentato il Manifesto di Roma “Usare l’agrobiodiversità per trasformare i sistemi alimentari” al quale Enea ha contribuito proponendo azioni chiave per affrontare le sfide globali – tra cui cambiamento climatico, malnutrizione, perdita di biodiversità e degrado ambientale – ispirate allo slogan “consume it + produce it + conserve it = Food System transformation”.
Nello specifico i tre impegni globali più urgenti sono: “Consume it”, ovvero, consumare cibi diversi in diete nutrienti, sostenibili, convenienti, accettabili, sicure e accessibili a tutti; “Produce it”, ossia produrre cibo tramite sistemi alimentari diversificati, resilienti e sostenibili; “Conserve it”, cioè salvaguardare l’agrobiodiversità per garantirci le risorse in grado di trasformare in modo sostenibile e inclusivo i sistemi alimentari e migliorare la nostra vita e quella delle generazioni future. L’evento è stato anche l’occasione per fare il punto su agrobiodiversità, sistemi produttivi e diete sostenibili nell’ambito del side event “Mediterranean Diet: sustainable diets for sustainable life Cultural heritage, nutritional benefits and social wellbeing” (La dieta mediterranea: diete sostenibili per una vita sostenibile.
Eredità culturale, benefici per la salute e per la società) promosso dal Crea in collaborazione con Enea, Cnr, Ciheam e Ispra. Con oltre 3000 partecipanti tra rappresentanti della comunità scientifica, accademica, delle comunità locali e delle organizzazioni internazionali provenienti da Paesi di 4 continenti, 638 abstract, simposi scientifici, policy, business and innovation forum, talks e side events, la 4 giorni dell’agrobiodiversità si conclude oggi confermandosi un evento di portata internazionale e di alto livello scientifico, in grado di stimolare il confronto e lo scambio di conoscenze scientifiche sulle “Nature based – solutions”, le strategie e gli interventi basati sulla natura che forniscono servizi ambientali e vantaggi socio-economici in grado di aumentare la resilienza delle città.
Enea ha partecipato con un gruppo di lavoro multidisciplinare composto da Loretta Bacchetta, Barbara Di Giovanni, Ombretta Presenti e Valentina Tolaini che ha preso parte ai lavori dello Steering Committee del Congresso, della segreteria scientifica e del Communications Committee per la promozione e la diffusione dell’iniziativa tramite un articolato piano di comunicazione teso a favorire la massima condivisione e il dialogo tra gli stakeholder coinvolti.