Mi sono chiesta quanto spesso la fragilità si vesta di durezza e la bontà si armi di schermi ed assuma toni imperativi. L’ossimoro apparente ne caratterizza la natura e proviene proprio da qui: dall’impossibilità della bontà di rendersi morbida; non ci si può aspettare che una forza così pura, così granitica si ammorbidisca: è imperativa per definizione, dunque inalterabile ed irremovibile. Ed è pertanto più forte della crudeltà, quindi per natura più ferma, più solida.
IL VALORE NELLA QUALITA’ DELLA CONVINZIONE
La solidità di un principio non si misura in malleabilità infatti, ma nella qualità della sua convinzione. Se posso facilmente sgretolarlo o modificarlo, perderà la sua potenza di principio in quanto tale. La potenza della sua grazia si esplicita proprio in questo: nella capacità di essere creduto ed adempiuto senza forzature, ma grazie alla sua stessa forza: al potere insito nello spirito nel principio stesso, e nella volontà di chi lo fa suo e lo persegue.
IL PRINCIPIO COME VERITA’
Perché allora, un principio di bontà dovrebbe essere più forte di un fondamento di crudeltà? Probabilmente la chiave della risposta è nella definizione del principio stesso, nel suo sinonimo esegetico di “verità fondamentale”. Infatti il connubio strettissimo tra male e menzogna e conversamente tra bene e verità, trova la sua radice negli spiriti iranico ed indiano. Da Eraclito e Parmenide, l’interrogativo permane: Perché la menzogna è il male? Anche Esiodo credeva che gli uomini fossero mortali in quanto cattivi, fasulli: ovvero in forza di una causa morale.
LA FORZA DELL’ETICA NELLA VERITA’ E LA DEBOLEZZA DELLA CRUDELTA’
Dunque l’etica non può che essere vera, e di conseguenza l’immoralità, menzognera. Naturalmente tali definizioni nulla hanno a che spartire con le categorie di costume, bensì con quelle etiche: dense di sostanza e di significato, appunto, di verità. Ecco perciò dove si racchiude e pure si libera la forza effettiva: nel principio di verità che è bontà uniformemente. E quindi la debolezza, che è caduca in sé: che è fragile in quanto menzogna e menzogna in quanto fragile; malleabile, elastica, ecco perché più comunemente pratica: meno dura, meno complessa da impiegare – ingannevole per definizione, seducente e distruttiva perché non può per natura essere altrimenti.