All’Istituto Superiore “Luigi Di Maggio” a San Giovanni Rotondo una grande tela colorata e meravigliosamente osannante la vita, accoglie chi entra ricordando che è urgente divenire “sentinelle di Un’Alba nuova”. Una nuova ambasciata a forma del Parlamento della Legalità Internazionale benedetta da padre (non ama il titolo di monsignore) Franco Moscone, Arcivescovo di Manfredonia, Vieste San Giovanni Rotondo.
Parole chiare quelle dell’Arcivescovo che ben conosce il cammino del movimento collaborando anche alla stesura del libro” non li tradite, sono innocenti – I giovani sanno ancora sognare”. Al tavolo della presidenza Padre Franco esorta tutti, dai diversi sindaci in prima fila sino all’ultimo giovane dell’ultima fila a divenire” costruttori di un mondo nuovo e ricordare sempre che la legalità e l’amore a Cristo devono orientare la storia di ogni uomo e di ogni donna chiamati a testimoniare con la vita i grandi valori che non si possono barattare per arrivismi inutili”.
È un intervento appassionato e di cuore quello di padre Franco che precisa: “Voi siete il futuro che si fa presente – ha detto Padre Franco – voi siete la voce bella della vita , il fresco profumo di libertà”. A coordinare i lavori il dirigente scolastico Rocco D’Avolio che ha accolto la delegazione del Parlamento della legalità Interazionale (con il vice presidente Salvatore Sardisco) con immenso affetto in clima familiare. Le trentotto classi sono tutte collegate con il maxi schermo e in tutta la scuola si seguono passo passo le “emozioni” che si vivono in aula magna.
Grazie ai docenti di informatica lo snodarsi della conferenza arriva nei cellulari di tutti sparsi in Italia e non solo e anche a Monreale tanti amici del Parlamento della legalità Internazionale hanno partecipato alla manifestazione culturale dove i veri protagonisti e personalità attese erano e rimarranno sempre e solo i giovani. In prima fila diversi sindaci del Gargano mentre a tutti veniva omaggiato il testo “faremo Urlare le Pietre “, una pubblicazione dove i giovani scrivono i loro pensieri per chiedere un mondo più umano. I sindaci presenti si avvicinano e chiedono di insediare anche nei loro Comuni un presidio culturale firma “Parlamento della legalità”. Il “SI” arriva a tempo di record poiché dove può sbocciare la vita bisogna subito mettersi in gioco.