Mille i modi di declinare un futuro più green, non di rinunce ma ricco di opportunità economiche, come i 330 milioni di euro stanziati dal governo per la forestazione delle città. Arnie urbane per scongiurare l’estinzione delle api, scarpe da jogging vecchie riutilizzate per farne pista di atletica, il cestino smart per separare i rifiuti e sensori per captare il gas. Solo pochi esempi delle tante idee di quelle startup, anche piccole, che si affacciano con coraggio e creatività nel mondo della Green economy. C’è poi chi smaltisce i prodotti dell’economia verde, come i pannelli fotovoltaici, chi realizza micro generatori domestici che utilizzano biomasse o servizi di pulizia industriale a basso consumo di acqua. Un’ampia parte del salone è dedicato anche alle soluzioni per la mobilità, da quella leggera fino a quella industriale, sempre nell’ottica di un minor inquinamento e riutilizzo energetico come la motozappa 4.0 al litio adatta alle serre.
Anche le istituzioni debbono fare la loro parte
Accanto alle idee, però, anche molte e precise richieste da parte degli espositori alle istituzioni e alla politica. Approvare una legge per la protezione del clima con misure più rigide per la neutralità climatica, raddoppiare le rinnovabili dal 20 al 40%, tagliare il consumo dei combustibili fossili del 40% al 2030, coinvolgere fattivamente le città nel raggiungimento dei target climatici. Ma anche valorizzare e sviluppare le potenzialità dell’Italia per l’economia circolare e il riciclo vincolando almeno il 50% delle risorse del Pnrr per sostenere progettazione e innovazione di processi produttivi e di prodotti, semplificare le procedure End of Waste e promuovere l’impiego di materiali riciclati.
Mondializzazioni dei processi
E ancora. Accelerare la decarbonizzazione dei trasporti aumentando gli investimenti per il trasporto pubblico locale, disincentivando l’uso dell’auto privata in città e approvando una legge quadro per la mobilità condivisa. Sostenere la transizione ecologica in agricoltura. Approvare la legge per la difesa del suolo. Migliorare la tutela e la valorizzazione del capitale naturale e recuperare i ritardi dell’Italia nella digitalizzazione per sostenere la transizione ecologica. Il presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Edo Ronchi si è, poi, rivolto alla Cina, “che è una superpotenza economica, affinché alla COP 26 prenda maggiori impegni per l’attuazione dell’Accordo di Parigi”. “Il successo di Glasgow – ha proseguito Ronchi – dipende dal consolidamento dell’alleanza dei Paesi che si stanno impegnando per la neutralità climatica, guidati dall’Europa e dagli Stati Uniti”.