Domenica scorsa Piazza del Popolo è stata devastata; e non avrebbe alcun senso iniziare quest’articolo con un principio logico, quale potrebbe essere la manifestazione dei “No Green pass” e dei “No vax” – perché effettivamente una reale motivazione per distruggere un territorio, qualunque sia l’origine del moto propulsivo, non c’è. E tutto assume esclusivamente i tratti di un pretesto. In seguito al quale il leader di Forza nuova Giuliano Castellino è stato tradotto in questura per accertarne le responsabilità in merito.
LA DEVASTAZIONE DEL CENTRO STORICO
Il fulcro nel primo pomeriggio a Piazza del Popolo – tra i presenti anche Roberto Fiore – poi da via del Corso a via Veneto, attraversando Villa Borghese nel panico generale degli astanti. Il corteo si è infine diretto presso la sede della Cgil in Corso d’Italia e dopo aver rotto una finestra, hanno distrutto gli arredi del pian terreno. Nel frattempo il resto dei manifestanti forzavano il blocco delle forze dell’ordine lanciando sedie agli agenti e lacrimogeni e bombe carta tra Piazza Barberini, via del Tritone e Largo Chigi.
LE RAGIONI CHE VENGONO MENO
Tutti contro il certificato verde e la “dittatura sanitaria” – sì, liberi di esserlo e di manifestarvi contro: è un diritto e non è detto che nelle sue ragioni sia privo di fondamento; purché questo non sia solo l’ennesimo pretesto: la scusa per sfogare una cieca rabbia, per distruggere il centro della Capitale – dove sono confluite (secondo quanto riportato dagli agenti) più di diecimila persone. Diecimila che, considerati i risvolti, più che portare avanti le loro motivazioni (rispettabili), hanno corroborato ancora una volta la loro forza debole; la stessa che Simone Weil analizza quale strumento del potere più caduco e fittizio.
IL FALLIMENTO DELLE IDEE
La forza debole di oggi – come di ieri – è quella che illude e oggettifica chi la utilizza: o meglio, chi se ne rende schiavo credendo fallacemente di controllarla. Perché chi promuove quale mezzo – ed ancor più, quale fine – la forza oltre tutto e tutti, in realtà ne è il primo servo. Ecco forse la ragione per la quale di ragioni effettive non se ne evidenziano. I manifestanti hanno ottenuto l’effetto opposto, perdendo un’occasione per portare avanti le loro idee. Non stiamo infatti discutendo dei motivi ma dei mezzi: non è più centrale l’utilizzo o meno del Green pass o la dittatura del vaccino, bensì l’ecatombe di una città: Roma. Ecco perché la manifestazione, svuotata della sua sostanza, ha fallito.