“Ho passato un momento difficile, che ho condiviso soltanto con gli amici e la famiglia dopo l’operazione (al braccio sinistro, ndr) a cui mi sono sottoposta ad aprile.
Pensavo di non farcela per Tokyo ma, grazie a ortopedico, fisioterapista, preparatore atletico e agli allenatori che mi hanno rimesso in sesto, sono riuscita a vincere queste due medaglie: lo ha spiegato Bebe Vio al Festival dello Sport di Trento, raccontando l’oro individuale e l’argento a squadre conquistati ai Giochi paralimpici di Tokyo.
Sul palco del Festival sono saliti altri cinque atleti paralimpici del progetto “Fly2Tokyo” fortemente voluto dall’associazione Art4Sport, presieduta dalla mamma di Bebe, Teresa Grandis ovvero Vittoria bianco (nuoto, vincitrice di un oro in staffetta alla Paralimpiade di Tokyo), Emanuele Lambertini (scherma in carrozzina), Edoardo Giordan (scherma in carrozzina), Riccardo bagaini (atletica leggera) e Lorenzo Marcantognini (atletica leggera). Nell’occasione e’ stato presentato gia’ anche il logo per la prossima sfida del 2024, ovvero “Fly2Paris”. Bebe ha lanciato anche l’appuntamento per il prossimo evento inclusivo con atleti olimpici e paralimpici in gara uno affianco all’altro: “Vi aspetto tutti il 25 ottobre tutti all’Allianz Cloud di Milano per Wembrace, dove vedrete quanto e’ cresciuto lo sport paralimpico, cambiando tantissimo”.
Stuzzicata dal giornalista della Gazzetta dello Sport Claudio Arrigoni, Bebe e’ tornata sulla visita del mese scorso alla Commissione Europea: “Ursula (Von der Leyen, ndr) e’ carinissima.
Sono rimasta sconvolta perche’ ha l’eta’ di mia mamma, ma ha 7 figli, ha gia’ fatto 3 mandati con la Merkel e adesso e’ a capo dell’Europa. Mi sono sentita piccolissima e mi e’ piaciuta molto lei perche’ faceva sempre domande dirette e voleva sapere le cose nel dettaglio per risolvere ogni eventuale problema”.