La sanità dell’Emilia-Romagna guarda oltre il Covid, continuando a investire sulla ricerca e sulla capacità di mettere al centro il paziente, a partire da quelli più fragili, valorizzando al tempo stesso le risorse più preziose: i ricercatori, le donne e gli uomini che con i loro studi permettono alle cure e ai servizi di assistenza di innovarsi continuamente. Sono 19 i progetti di ricerca che la Regione finanzia con 4,5 milioni di euro nell’ambito del “Programma di Ricerca sanitaria finalizzata dell’Emilia-Romagna (Fin-Rer) 2020”: terminato l’iter del bando con l’approvazione delle graduatorie da parte della Giunta, sul sito dell’Agenzia sanitaria e sociale regionale è stata effettuata la pubblicazione (https://assr.regione.emilia-romagna.it/leggi-atti-bandi/bandi/regionali/fin-rer/graduatorie).
“Guardiamo oltre il Covid, continuando a investire sulla ricerca e su chi la fa, sulle donne e gli uomini che ogni giorno, con il proprio studio e il proprio lavoro, contribuiscono a rafforzare e a innovare il nostro servizio sanitario regionale- sottolinea l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Parliamo di ambiti che rivestono una grande importanza in termini di diagnosi, nuove cure e assistenza al paziente, sempre posto al centro di tutti i progetti presentati e finanziati”.
Tre le tipologie di progetti finanziati: 6 Programmi di rete su temi di ricerca prioritari per il Servizio sanitario regionale per creare e promuovere il lavoro in rete (1,6 milioni); 5 progetti Regione-Università su temi di interesse comune (1,8 milioni) e 8 progetti Bottom-Up proposti direttamente dai ricercatori (sostenuti con 1,1 milioni di euro).
Le realtà di appartenenza dei ricercatori che lavoreranno ai programmi destinatari dei finanziamenti sono: Azienda Usl di Bologna (184 mila euro), Azienda Usl di Ferrara (200 mila), Azienda Usl di Piacenza (150 mila), Azienda Usl della Romagna (486 mila), Azienda ospedaliero-universitaria di Modena (892 mila), Azienda ospedaliero-universitaria di Parma (1,2 milioni) e 3 Irccs della regione, di Bologna: l’Istituto delle Scienze neurologiche (732 mila euro), l’Irccs Policlinico Sant’Orsola (456 mila) e l’Istituto ortopedico Rizzoli (222 mila).
Numerose le discipline coinvolte. In particolare, i Programmi di rete finanziati riguardano: la medicina di precisione nella malattia di Parkinson e parkinsonismi (1 progetto); la valutazione dei risultati a medio e lungo termine del trattamento nei pazienti eradicati dal virus dell’Hcv (1); la valutazione di nuovi modelli organizzativi/assistenziali in Pronto soccorso (2); lo sviluppo di una modalità di raccolta del consenso informato (1); la misurazione della complessità clinica del paziente oncologico in cure palliative al domicilio (1).
Le aree d’interesse dei progetti di Ricerca Regione-Università sono: l’ottimizzazione della selezione dei pazienti da inviare alla immunoterapia e identificazione di fattori di risposta/resistenza e di nuovi target terapeutici molecolari (2); i sistemi per l’identificazione di nuove opzioni terapeutiche nelle leucemie (1); i trattamenti personalizzati in ortopedia (1); le tecniche per la diagnosi rapida intraoperatoria in oncologia (1). Infine, i progetti proposti direttamente dai ricercatori (Bottom-Up) che si sono aggiudicati il finanziamento riguardano: la letalità dell’infezione da Sars-Cov-2 nel tumore alla prostata; un sistema di monitoraggio dell’assistenza fornita alle persone con diabete, anche sulla base di esiti riportati dal paziente; le neoplasie mieloproliferative; una nuova tecnica diagnostica nella demenza e nel Parkinson; l’utilizzo della Pet/Ct con Gallio68 per la stadiazione del tumore del polmone; l’impatto clinico ed economico di criteri di appropriatezza per la colonscopia; le tecniche per aumentare il volume osseo perimplantare; la sindrome genitourinaria nelle pazienti con tumore della mammella.