Si inaugura, domani, il secondo appuntamento della nuova stagione di Visionarea Art Space, con la mostra del fotografo, pittore, scenografo e costumista inserito dalla BBC nel documentario The Genius of Photography, Paolo Ventura.
Dal 7 ottobre al 20 gennaio in esclusiva e in anteprima assoluta per la galleria d’arte di Auditorium della Conciliazione, ventuno acrilici su carta che accompagnano l’autobiografia dell’artista, esposti per la prima volta al pubblico, insieme a undici foto del ciclo Ex Voto.
Visionarea Art Space – con il prezioso sostegno della Fondazione Cultura e Arte, ente strumentale della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, presieduta da Emmanuele F. M. Emanuele – continua così la sua mission: portare all’attenzione del pubblico le eccellenze dell’arte e della fotografia contemporanea italiana di fama internazionale, con un programma che quest’anno pone l’attenzione sulla fotografia e i suoi mille volti. Dopo l’inaugurazione con Massimo Vitali, dal 7 al 20 gennaio, lo spazio rinnovato dell’Auditorium della Conciliazione, accende così i riflettori su uno sperimentatore di linguaggi la cui indagine negli anni è rimasta fedele nell’atmosfera e nei temi: la guerra e i soldati, il circo e la maschera, i paesaggi elettivi e il mare in cui nuotare, la città e la sua periferia, seguendo l’onda circolare di una memoria che costruisce linee narrative a due dimensioni.
Tra poesia e vita, come il progetto presentato in esclusiva e anteprima assoluta a Visionarea: un flusso narrante che trova le proprie radici private nel libro AUTOBIOGRAFIA DI UN IMPOSTORE (Johan & Levi), dove la vita dell’artista (narrata da Laura Leonelli) incarna un meccanismo calviniano di microepica del quotidiano a ritroso. In 21 opere uniche e d’impatto, scopriamo parenti vicini e lontani, luoghi aderenti e inerenti, situazioni di vita milanese e vacanze estive, doveri familiari e diritti adolescenziali, ricordi scivolosi ma vividi di una mente che attraversa il passato con una lente che ipnotizza la memoria, rendendola una cartolina dal futuro con le radici nel ventre del Novecento. Da Ex Voto arrivano le altre 11 opere. Poche volte è stata narrata la guerra con tanta coscienza del dolore: perché qui non vediamo le azioni ma le conseguenze negli occhi, la ricaduta negli sguardi, come se ogni soldato si chiedesse dove inizia e finisce la banalità del male.
“Il lavoro di Paolo Ventura – commenta Emmanuele F. M. Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale – è profondamente narrativo, sia che si concretizzi nel disegno sia che si esplichi nella fotografia. C’è un racconto, con un inizio e una fine, ed uno svolgimento nel mezzo, non di rado accompagnato da brevi testi. Inoltre nelle sue opere si ravvisa una nostalgia estetica del passato che rende questo ciclo pittorico e fotografico assolutamente suggestivo. ‘Autobiografica (con ex voto)’ è una mostra che, per il suo sapore ‘teatrale’ – non a caso l’artista è anche scenografo di fama – si sposa alla perfezione con il nuovo spazio espositivo, da me fortemente voluto, di respiro museale, che si affaccia con grandi vetrate su Castel Sant’Angelo”.