Molti pesci potrebbero rischiare l’estinzione poiche’ il riscaldamento dei mari, causato dal cambiamento climatico, aumenta la pressione sulla loro sopravvivenza e allo stesso tempo ostacola la loro capacita’ di adattamento. Durante l’evoluzione, i pesci hanno dovuto affrontare aumenti di temperatura inferiori a 1°C per millennio. Adesso la situazione e’ molto diversa, con aumenti segnalati di 0,18°C per decennio dai primi anni ’80. I ricercatori ritengono che questo scenario portera’ i pesci a variare le loro dimensioni, diventando piu’ piccoli, e a muoversi di meno a causa di un aumento del metabolismo che ha bisogno di maggiore ossigeno per mantenere le funzioni corporee. Piu’ piccoli diventeranno i pesci, tra cui acciughe, aringhe e sardine, e meno saranno in grado di trovare un nuovo ambiente a causa dei cambiamenti climatici e inevitabilmente si troveranno ad affrontare lo spettro dell’estinzione. Lo suggerisce una ricerca dell’Universita’ inglese di Reading in collaborazione con il Centro di studi avanzati nelle zone aride (CEAZA) in Cile.
Lo studio, pubblicato su Nature Climate Change, fornisce anche la prima prova per contrastare la teoria scientifica secondo cui la diminuzione del movimento si tradurra’ in piu’ specie, suggerendo che invece e’ vero il contrario. Cio’ significa che molte specie saranno anche meno in grado di evolversi per far fronte a temperature piu’ calde, aumentando il rischio di estinzione.
La ricerca si e’ basata su analisi statistiche di un ampio set di dati relativi a specie ittiche distribuite a livello globale, per studiarne l’evoluzione negli ultimi 150 milioni di anni. Lo studio si e’ concentrato sui clupeiformi, un gruppo molto diversificato di pesci che si trova in tutto il mondo e che comprende specie come acciughe, aringhe dell’Atlantico, sardine giapponesi, aringhe del Pacifico e sardine sudamericane. I ricercatori asseriscono di fornire una prima solida prova di come le fluttuazioni storiche delle temperature abbiano influenzato l’evoluzione di queste specie. Tuttavia, i risultati hanno implicazioni per tutti i pesci.
I ricercatori hanno scoperto che acque piu’ calde porterebbero a un minor numero di nuove specie in via di sviluppo, privando i pesci di un’altra delle loro armi chiave per far fronte ai cambiamenti climatici. Contraddicendo, inoltre, l’assunto secondo il quale un aumento dei pesci piu’ piccoli potrebbe portare l’emergere di piu’ nuove specie a causa della concentrazione delle variazioni genetiche all’interno delle aree locali. Cio’ avra’ un impatto sulle specie ittiche perche’ i pesci piu’ grandi sono in grado di percorrere distanze maggiori, grazie alle loro maggiori riserve di energia, mentre i pesci piu’ piccoli sono meno in grado di cercare nuovi ambienti con condizioni favorevoli, a causa dei cambiamenti climatici. Non solo. Esistono anche implicazioni legate alle attivita’ umane. Infatti, anche la pesca intensiva e’ stata collegata alle trasformazioni dei pesci in taglie piu’ piccole della norma.