“Alla ripresa ci incontreremo sulla riforma degli ammortizzatori. Abbiamo quasi 5 miliardi di euro con il Recovery fund per le politiche attive sul lavoro. Siamo tenuti a coinvolgere 3 milioni di persone entro il 2025, a guardare a platee specifiche, come quelle degli over 50 e delle donne. È una grande sfida che possiamo vincere”. Così il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, intervenendo al Meeting di Rimini al talk dal titolo “Il lavoro che verrà’. Lavorare è cambiare”. Quindi sul reddito di cittadinanza, ha aggiunto “è una discreta misura di contrasto alla povertà.
Le politiche attive del lavoro non le può risolvere quello strumento, ma va guardato nel suo insieme. Il problema del reddito non è se crea lavoro, ma se coglie esattamente il bacino della povertà”. Quindi il ministro Orlando ha parlato del’obiettivo di contrastare il lavoro nero: “Nel Pnrr ci siamo impegnati con l’Unione Europea con dei target per la lotta contro il lavoro nero.
Così come la Giustizia o la riforma della pubblica amministrazione siamo impegnati a fare un salto di qualità con dei target per il contrasto con il lavoro nero”. Infine sugli ammortizzatori sociali, ha detto “Noi dobbiamo guardarli con un’ottica nuova come uno strumento per aiutare le imprese. Non può più essere pensata come momento di fermo, ma quel tempo deve essere riutilizzato per fare il profilo e rivedere la formazione. Gli ammortizzatori, se sono ripensati in modo intelligente, possono essere parte delle politiche attive, altrimenti rischiamo di contare molti morti e feriti per transizioni che non sono regolate e questo è un rischio grosso”.