In arrivò i primi cinque miliardi per l’agricoltura. La prima parte dei soldi del Piano nazionale di Ripresa serviranno a progetti del settore agroalimentare: dalla meccanizzazione, ai contratti di filiera, all’irrigazione. Altri tre miliardi saranno destinati alle agro-energie, a cui si aggiungono gli stanziamenti a favore delle innovazioni tecnologiche.
“È ufficialmente iniziata la sfida economica più importante dal secondo dopoguerra ad oggi”, sottolinea il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, “per rimuovere gli ostacoli che hanno bloccato
la crescita del reddito e della produttività da oltre un decennio”.
PRONTI ALLA TRANSIZIONE
Con i 5 miliardi per Confagricoltura si da l’avvio ufficiale delle erogazioni, a titolo di prefinanziamento, della UE all’Italia. “Abbiamo l’occasione per realizzare la transizione ecologica in linea con gli obiettivi fissati dall’Unione europea”, prosegue Giansanti, “Completare la digitalizzazione diffusa sull’intero territorio nazionale.
Modernizzare le infrastrutture e la rete dei trasporti, anche per agevolare la presenza dei nostri prodotti sui mercati internazionali”.
Agroalimentare settore vitale I fondi, secondo la visione e i progetti di Confagricoltura, serviranno ad ammodernare non solo la filiera agroalimentare ma a dare un sostegno alla ripresa del Paese. “Il sistema
agroalimentare è in grado di assicurare un significativo contributo al rilancio sostenibile e duraturo dell’economia italiana”, aggiunge Giansanti.
“Gli imprenditori agricoli sono pronti ad investire sulle innovazioni, per migliorare i processi produttivi, nell’ottica della sostenibilità ambientale; per rafforzare la tutela delle risorse naturali e la cura del territorio; per partecipare attivamente alla produzione di energie rinnovabili”.
Serve una PA efficiente Servirà per dare compiutezza ai progetti l’impegno della Pubblica amministrazione.
“Dal governo”, osserva il presidente di Confagricoltura, “deve arrivare un segnale chiaro e costante sulla puntuale e totale applicazione del Pnrr e delle riforme interne collegate, a partire dall’efficienza della pubblica amministrazione”. “Anche grazie al sistema agroalimentare”, conclude il presidente di Confagricoltura,
“l’Italia può essere la sorpresa in ambito europeo della ripresa economica dopo l’emergenza sanitaria”.
Progetti da attuare Come indicato dal ministro delle politiche agricole, Stefano Patuanelli, nel corso di una recente audizione alla Commissione Agricoltura del Senato, il Pnrr assegna circa 5 miliardi di euro ai
progetti del settore agroalimentare: dalla meccanizzazione, ai contratti di filiera, all’irrigazione. Altri tre miliardi sono stati destinati alle agro-energie, a cui si aggiungono gli stanziamenti a favore delle
innovazioni tecnologiche.
Inoltre, un importo di 910 milioni – finanziato con i fondi di ‘Next Generation EU’ – è già stato messo a disposizione dell’Italia per aumentare la capacità di spesa dei programmi di sviluppo rurale nel biennio 2021-2022.