lunedì, 16 Dicembre, 2024
Agroalimentare

Pratiche sleali, Assica “Bene recepimento direttiva Ue”

Giunge a compimento il lungo iter nazionale per il recepimento della direttiva 633/19 che armonizza all’interno del mercato unico europeo gli approcci in materia di pratiche commerciali sleali nell’agroalimentare adottati nei diversi Stati. La direttiva, pur lasciando consueti margini di manovra ai singoli Stati, pone alcune basi comuni a tutti: principi come la necessità del rispetto di precisi e definiti tempi di pagamento delle forniture, l’impossibilità di addebitare al fornitore costi per il deperimento merci non a lui imputabile, il divieto di modificare unilateralmente le condizioni contrattuali, l’esplicito divieto di utilizzo di segreti commerciali acquisiti nell’ambito della normale attività di compravendita, la condanna delle ritorsioni in caso di segnalazione per pratica sleale sono divenuti finalmente comuni, condivisi e applicabili in tutta l’Unione Europea. “E’ un provvedimento che aspettavamo da diversi anni e siamo soddisfatti nel leggere un testo moderno e innovativo in materia di pratiche commerciali sleali per il food. Siamo convinti che l’Italia potrà un’altra volta essere di esempio per molti altri Stati europei”, ha commentato Ruggero Lenti, presidente di Assica (Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi aderente a Confindustria). Tra le novità, anche l’individuazione di un’autorità di controllo differente rispetto al passato. L’applicazione della direttiva è stata affidata non più all’Agcm, ma all’Icqrf che sovrintende all’applicazione di una gran parte della normativa agroalimentare. “L’affidamento della gestione di segnalazioni e contestazioni all’Icqrf rimarca con decisione la centralità al tema food che viene data all’applicazione di questa disciplina sulle pratiche commerciali. Auspichiamo che l’Ispettorato possa disporre delle necessarie risorse economiche e di personale per poter assicurare la più piena e corretta assistenza a tutti gli operatori, senza pregiudicare il fondamentale operato che già oggi svolge su una pluralità di materie fondamentali per la reputazione del food Made in Italy”, ha concluso Lenti.

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