L’acne è molto frequente e si manifesta attraverso lo sviluppo di eruzioni cutanee comunemente chiamati brufoli. Colpisce l’80% degli adolescenti e la sua comparsa, in genere, coincide con lo sviluppo sessuale che, di norma, avviene tra i 14 e i 16 anni di età. L’acne, tuttavia, può persistere fino ai 20-25 anni. Per affrontare questo problema arriva dagli Stati Uniti una nuova tecnologia laser, Accure, che ha debuttato in Italia dallo scorso mese di maggio.
A utilizzarla è Domenico Carella, dermatologo di Palermo, esperto di laserterapia, il primo professionista a scegliere questa nuova tecnologia nel nostro Paese. La lunghezza d’onda 1726 nm del laser Accure è specifica per la denaturazione delle ghiandole sebacee, e permette di intervenire su volto, schiena e altre zone in cui l’acne si manifesta in modo aggressivo e diffuso. Il sistema è il risultato di numerosi studi da parte di centri di ricerca statunitensi e dell’ingegnerizzazione italiana che hanno dato vita a una “multitecnologia”.
“Questo laser è una rivoluzione nel mondo della terapia dell’acne, e lavora in maniera termica – spiega Carella all’Italpress -. Emana calore, e in maniera termolisi-selettiva va a colpire soltanto la ghiandola sebacea senza creare nessun tipo di danno alla pelle. Colpendo e disattivando col calore la ghiandola sebacea si riduce la produzione di sebo, che è alla base della formazione dell’acne”.
Per sottoporsi al trattamento è necessaria una preanestesia sul volto, un’ora prima, con una crema a casa, e poi si eseguono in sede di trattamento iniezioni microscopiche di anestetico per evitare che il calore emanato dal laser possa creare fastidi al paziente. Il trattamento così è assolutamente indolore. “La tecnologia è abbastanza giovane – spiega Carella -. Serve una seduta al mese per 4-5 mesi. Al secondo mese già un 30% di pazienti hanno ottenuto un netto miglioramento dell’acne”. Il dermatologo sottolinea i vantaggi di questa tecnica rispetto a quelle tradizionali: “È un trattamento non farmacologico, quindi non ha effetti collaterali. Gli unici effetti collaterali temporanei sono dovuti all’anestetico al volto: leggere parestesie alle labbra per circa un’ora, un’ora e mezza, e arrossamento e gonfiore per 1-2 giorni”.
A Carella si rivolgono prevalentemente pazienti che per risolvere il problema hanno già affrontato altri percorsi farmacologici di tipo locale, con creme o farmaci come antibiotici o l’isotretinoina. “Tutti prodotti e tecniche valide – sottolinea il dermatologo -, ma l’acne è una patologia che spesso risulta recidiva. Con questa tecnologia l’esperienza americana parla del 90% dei casi risolti”. I pazienti candidabili a questa terapia sono affetti da un’acne importante, spesso anche nodulare, che però non sia in trattamento con isotretinoina o, per esempio, in pazienti che hanno come sedi colpite i cavi ascellari o un’acne inversa, quindi anche le sedi inguinali.