Una mortalità che mette a rischio il 75% della biodiversità e con essa il ciclo vitale di numerose piante e produzione agricola. Un problema che sta mettendo in ginocchio gli agricoltori e milioni di persone che non avrebbero più i prodotti essenziali per sfamarsi. Si tratta delle api la cui moria sta creando non poche preoccupazioni nel settore agricolo, non solo tra gli allevatori e la produzione di miele, ma in numerosi altri cicli vitali di piante che possono riprodursi solo con l’impollinazione.
Un problema che riguarda l’Europa, come l’Africa e le Americhe, dove l’agricoltura per alcune produzioni in particolare come caffè , cacao, miele, mandorle, pomodori, ne subirebbe un danno letale. In Italia a correre ai ripari e segnalare tutti i problemi sono le associazioni ambientaliste e quelle dell’agricoltura. “Abbiamo una certezza che ci ronza per la testa”, scrivono i biologi della Coldiretti, “le api e il loro lavoro di impollinazione sono un elemento di vitale importanza per l’esistenza degli ecosistemi e della vita.
Oltre a produrre il miele, il più antico dolcificante della storia dell’uomo, le api svolgono un’attività vitale per la biodiversità e l’agricoltura”. Secondo la Fao, oltre il 75% delle colture alimentari mondiali dipendono dall’impollinazione, un blocco sarebbe catastrofico.
“Di fatto, l’assenza di api”, fa presente la Coldiretti, “e più in generale di altri impollinatori, comporterebbe gravi danni, se non addirittura la sparizione di prodotti come caffè, mele, mandorle, pomodori e cacao”. L’allarme per la moria di api dovuta a più fattori ma principalmente dell’inquinamento, potrebbe avere ripercussioni gravissime in aree del mondo dove i prodotti agricoli sono vitali per la sopravvivenza di milioni di persone.
“Per sottolineare l’importanza delle api”, scrive la Coldiretti, “basti pensare al continente africano, dove un terzo della produzione di cibo dipende dall’attività di impollinazione. Inoltre quello del miele è un settore strategicamente importante per lo sviluppo dell’Africa e potrebbe garantire risorse economiche stimabili in circa 100 milioni di dollari all’anno”. Nel frattempo dai report e controlli fatti dalle associazioni ambientaliste e dalla stessa Coldiretti ogni giorno ci sono segnalazioni di vere stragi di api, una conta negativa che sta assumendo le proporzioni di una catastrofe.
“Le api sono in netta diminuzione e la loro mortalità rischia di aumentare sempre di più”, calcola la Coldiretti, “a causa dell’uso incontrollato di pesticidi, dell’inquinamento e di pratiche agricole invadenti o di monocultura, uno degli essere viventi maggiormente toccati sono proprio queste piccole creature dalla funzione strategica per la conservazione della flora. Attualmente, inoltre, si sta affrontando un problema molto diffuso: di fatto il seme conciato, a causa dei pesticidi con cui viene cosparso, risulta tossico e le prime vittime sono proprio le api e il loro sistema nervoso, con gravi conseguenze agli ecosistemi”. La soluzione principale per affrontare questa grave perdita di biodiversità e danno agli ecosistemi è portare avanti pratiche agricole sostenibili, in particolare quelle proprie dell’agro-ecologia.
“Proteggendo le api”, spiegano i biologi della Coldiretti che seguono l’evoluzione del problema, “riducendo la loro esposizione ai pesticidi e diversificando il paesaggio agricolo si possono migliorare le interazioni tra piante, animali, esseri umani e ambiente. Le innovazioni sono necessarie, ma devono essere portate avanti sempre nel rispetto dell’ambiente e sulla combinazione di conoscenze ed esperienze locali, senza mai dimenticare che ogni elemento naturale ha un’importanza ecosistemica”.
Per questo motivo, secondo le associazioni Ambientaliste e con loro quelle Agricole, è possibile affermare che ogni ape persa rappresenta una grande perdita di biodiversità e un’erosione della qualità di vita per ogni essere umano. “Ed è con la consapevolezza di tutto ciò che bisogna prediligere prodotti coltivati in maniera sostenibile, che limitino l’uso di pesticidi e che rispettino e proteggano l’ambiente, gli ecosistemi e le api”, propone la Coldiretti, “trovare produttori fidati che operino in modo consapevole non è sempre facile, ma grazie all’esperienza di Fondazione Campagna Amica e della rete di mercati vendita diretta è possibile trovare prodotti sani, di qualità e che rispettino l’ambiente e la natura”.