Parole grosse, diplomazia lenta e orrori. In attesa del 9 maggio
La guerra delle parole fa danni, poca cosa rispetto ai massacri delle bombe a grappolo. Meglio sarebbe comunque evitare l’invettiva. E non certo per paura di Putin. Che delle intimidazioni ha fatto un uso sistematico: ha attivato l’allerta atomica, minaccia di non fornire più gas se non riceverà pagamenti in rubli. Ma i Paesi civili, liberi e democratici non devono...