Lunedì e martedì ci saranno i voti di fiducia del nuovo governo Conte, sia alla Camera dei Deputati che al Senato della Repubblica. La fiducia arriverà certamente ma il dubbio che nasce è se questo governo non sia troppo sbilanciato a sinistra; e non crediamo che siano sufficienti le parole del neo Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che con una certa ingenuità ha affermato che la destra e la sinistra per lui non esistono più e che esistono solo le “cose da fare” –probabilmente, pensiamo noi, proprio per non dare conseguente colore politico a questo governo.
Se fossimo arrivati, in Italia, ad annientare i valori e gli ideali della Destra e della Sinistra, non esisterebbe più la Politica e alle elezioni si dovrebbero votare solo i Tecnici. Ma abbiamo già visto le conseguenze. Con questa logica il Movimento avrebbe potuto allearsi “politicamente”, quindi in contraddizione con quello che dice il suo capo, con qualunque altro partito.
Non vogliamo dire come afferma l’ex Ministro Salvini che con questo governo si è arrivati al conto delle poltrone ma dovrebbe pensare, l’onorevole Di Maio, che le cose si possono fare in diversi modi, e questi modi dipendono dalle ideologie e dai valori sottesi alle soluzioni che si voglio dare alle “cose da fare”. E dovrebbe pensare anche, l’onorevole Di Maio, che la storia è fatta di azioni “politicamente rilevanti” e non solo di fatti e di cose, perché i fatti e le cose scrivono la cronaca e non la storia.
Al Premier Giuseppe Conte ci sentiamo di dire di dedicare particolare attenzione ai valori di destra e di sinistra che saranno affermati nel perseguire le azioni del suo governo, nel “fare le cose”.
Il Premier dovrebbe dare una connotazione politica nazionale a questo governo, facendo in modo di non perdere e mortificare troppo i valori dei moderati centristi italiani, che sono comunque e sempre la maggioranza. Anche se ormai troppo silenziosa e non votante.
Occorre un bilanciamento tra la “non politica” di Di Maio e la “politica” del Partito Democratico che da subito ha detto e dimostrato di non rinunciare affatto ai suoi principi fondamentali. Ed il bilanciamento lo può ottenere, il Premier Conte, aprendo ad un appoggio esterno, che provenga proprio al Centro e magari da nuove aggregazioni “politiche” benpensanti per il bene dell’Italia. E lo dovrebbe fare subito, prima che questo governo imploda proprio sui “valori”, che non si posso disconoscere in un Paese che ha dato il sangue dei suoi migliori figli per una democrazia compiuta e rispettosa di tutte le idealità poste a base della sua nuova Carta Costituzionale.