La politica estera del governo Johnson avanza per mare. Ieri, a seguito di una visita della Regina Elisabetta, è salpata da Portsmouth per il viaggio inaugurale la HMS Queen Elizabeth, portaerei di ultima generazione della Royal Navy. Le immagini della Regina che si intrattiene con ufficiali e soldati – tutti sorridenti e rigorosamente senza mascherina vista la lunga permanenza a bordo – all’ombra di caccia F-35 parcheggiati intorno, sono nuove per tutti.
La Queen Elizabeth, accompagnata da un gruppo da battaglia che comprende fregate e sottomarini, intraprenderà un giro del mondo che la porterà ad attraversare le acque del Mar Cinese Meridionale. Un simile dispiegamento della Marina Britannica non si vedeva dalla Guerra delle Falklands. Questo tour mondiale della flotta inglese è il primo atto concreto della politica estera post-Brexit.
LA POLITICA DEL GLOBAL BRITAIN
Da mesi ormai il Primo Ministro Johnson ripete con insistenza lo slogan Global Britain, essenza di una visione geopolitica che vede il Regno Unito nuovamente protagonista nello scacchiere internazionale. Implicito nelle motivazioni del Global Britain è l’ascesa della Cina. Non a caso la Queen Elizabeth attraverserà snodi strategici, dal Canale di Suez alla Corea del Sud passando per le acque bollenti del Mar Cinese Meridionale.
L’IMPORTANZA DELLA MISSIONE DELLA QUEEN ELIZABETH
La strategia estera del governo Johnson, un po’ tentativo di avvicinarsi ulteriormente agli Stati Uniti e un po’ appannaggio della retorica sovranista della Brexit, procede a tentoni tra proclami e fatti grossi. Perciò la decisione di far salpare la Queen Elizabeth è un gesto molto significativo. Oltre a mostrare i muscoli – quei pochi rimasti di una potenza che forse potenza non è più – questa decisione serve alla Gran Bretagna per cercare di misurarsi con il futuro. Il viaggio della portaerei rispecchia il viaggio del governo Johnson alla ricerca di uno scopo in politica estera.
UNA NUOVA ERA
Nonostante ciò, comincia a profilarsi una nuova era per il Regno Unito. L’isola torna a essere isola, con l’orientamento oceanico e globale che gli appartiene. Il vecchio continente si rimpicciolisce all’orizzonte mentre la portaerei si dirige verso oriente. Le democrazie occidentali iniziano a compattarsi contro il modello cinese. Il Regno Unito, forte di una ritrovata coscienza mondiale, punta ad essere protagonista in questa contesa contro la Cina. Forse il massimo che otterrà sarà di essere il comandante in seconda degli Stati Uniti; la Royal Navy, in ogni caso, risponde presente.