Con la nomina dei 29 nuovi commissari, il tempo per la realizzazione di nuove opere “scenderà di molto”.
Lo ha detto Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture e mobilita’ sostenibili, in un’intervista al “Corriere della Sera”.
“Intanto, alcune opere, come le ristrutturazioni dei commissariati o le cittadelle giudiziarie – aggiunge – già ora non richiedono 15 anni. Inoltre, il grosso degli interventi riguardano Anas e Ferrovie, che hanno strutture qualificate di pre-progettazione e progettazione, il che ci farà guadagnare molto tempo. Infine, i commissari potranno accelerare le procedure, ferme restando le valutazioni di impatto ambientale e paesaggistico, sulle quali, comunque, anche in vista del Pnrr, stiamo agendo per mettere in parallelo e non in sequenza le autorizzazioni. Per le opere di medie dimensioni contiamo di scendere a tempi di realizzazione di 5-6 anni, ma dipende dall’opera”.
Quest’anno partiranno 20 cantieri, annuncia Giovannini, 50 nel 2022 e 37 nel 2023.
Si tratta soprattutto “di cantieri ferroviari e stradali relativi a lavori già progettati. Tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo sarà la volta dei primi presidi di sicurezza, poi, a cavallo del 2022-23, dighe e strutture idriche”.