Letta cerca di ricucire a sinistra, Conte sposta i 5 Stelle su posizioni moderate, si apre un vuoto di leadership in Forza Italia. Un rimescolamento di carte che cambierà il sistema politico italiano. E Renzi non starà con le mani in mano.
Tra Enrico Letta e Matteo Renzi, a parte una cordialità di rito, non c’è identità di vedute su un orizzonte politico in cui dovrebbero ritrovarsi i due partiti. E non certo per motivi di risentimento o ambizione personale. Tutti ricordiamo il famoso viatico “Enrico stai sereno” con cui Renzi liquidò l’allora Presidente del Consiglio, prendendone il posto. 7 anni dopo è acqua passata. E i rapporti di forza si sono ribaltati: il partito di Letta viaggia intorno al 20 %, quello di Renzi è ancora al 2 e qualcosa.
Lo scoglio principale tra Pd e Iv rimane il rapporto con il Movimento 5 Stelle e ha come corollario la conquista di una fetta rilevante dell’ area moderata.
SEPARATI ALLE AMMINISTRATIVE
Renzi non ha mai amato i grillini, pur avendo convinto il Pd di Zingaretti ad allearsi con loro. La sua pregiudiziale contro i 5 Stelle è diventata insormontabile dopo l’avvento di Conte al vertice del Movimento. E su questa linea di demarcazione le strade dei due partiti si dividono, inesorabilmente. La prima occasione di contrasto saranno le prossime elezioni amministrative in città come Roma, Napoli, Bologna Torino e Milano. Ognuno per la sua strada, par di capire. Il Pd cercherà di allearsi con i 5Stelle dove è possibile, i renziani non lo faranno mai.
Letta ce la metterà tutta per dimostrare che il rapporto con il Movimento non sarà di subalternità e che i residui di demagogia e populismo non potranno condizionare la collaborazione tra i due partiti. Non sarà un compito difficile , visto che Conte ha indicato una strada che allontana definitivamente i grillini dal loro passato basato sull’anti-politica e su una forte aggressività verbale. Se il nuovo Movimento di Conte sarà più moderato nella forma e nella sostanza per Letta la via della collaborazione sarà più facile e priva di ostacoli senza trappole e mal di pancia degli ex-renziani rimasti nel Pd.
Uno scenario simile, però, finisce per avere un impatto negativo proprio sulla strategia di Renzi.
NUOVI SCENARI POLITICI
Il leader di Italia Viva sta cercando di posizionare il suo partito al confine esterno della sinistra e in un’area moderata che è oggetto di interesse anche di Conte e di altre iniziative politiche che stanno prendendo corpo.
Renzi ha avuto buon gioco a polemizzare anche aspramente contro un M5S massimalista e populista. Avrebbe meno argomenti di fronte ad un avversario che sceglie una linea più prudente per conquistare consenso proprio dove il senatore di Rignano cerca di insediarsi.
Sicchè le strade di Renzi e Letta sono destinate a divaricarsi sempre di più e questo metterà in difficoltà la componente del Pd che guarda ancora con interesse all’ex segretario.
Un’ alleanza alla pari tra Letta e Conte, con il Pd che cerca di ricucire con il resto della sinistra e i 5 stelle che calano reti nell’area moderata potrebbe rendere molto angusto il sentiero di Renzi e spingerlo definitivamente fuori dall’area di centro-sinistra verso nuovi lidi impensabili fino a qualche mese fa.
L’indebolimento della leadership di Berlusconi apre un vuoto in Forza Italia e lascia spazio a iniziative politiche che richiedono un po’ di fantasia ma che non sono per niente impraticabili. E Renzi è capace di tirar fuori dal cappello sempre nuove sorprese. Lui sta sempre sereno.