Ci troviamo in un contesto che presenta le caratteristiche tipiche di inizio ciclo economico a seguito di una recessione: tassi bassi, PIL in ripresa, utili in crescita e primi segnali di un ritorno dell’inflazione. I timori legati all’inflazione, soprattutto, stanno spingendo gli investitori fuori dall’obbligazionario, con il rendimento sul Treasury decennale che è passato da 0,50% ad agosto 2020 a oltre 1,70% pochi giorni fa. Un ulteriore effetto di questa situazione è la rotazione da Growth a Value che sta caratterizzando i mercati dall’inizio di quest’anno. Ma partiamo da un record registrato proprio in questi giorni.
DA 2200 A 4000
Un anno fa il crollo per il Covid, oggi il nuovo record storico. A Wall Street l’indice S&P 500 supera per la prima volta la soglia dei 4mila punti, segnando così un nuovo traguardo. All’indomani del piano Biden, la Borsa di New York apre in verde: sopra la parità anche il Dow Jones (+0,21%) e il Nasdaq (+1,52%).
Sembrava inarrestabile, seppur lunga, la marcia verso quota 4000 punti. La prima battuta d’arresto nel 2018, durante la crisi del debito sovrano che ha interessato anche l’Europa. Poi la marcia è ripresa dalla primavera del 2019. Sembrava destinata a non fermarsi, ma il 24 febbraio 2020 arriva il Covid ad affossare i mercati. L’indice S&P 500 in tre settimane perde 2.200 punti. Dal punto più basso, a quello più alto: in poco più di dodici mesi, fino al nuovo record.
IL PIANO BIDEN RICEVE L’APPROVAZIONE DEI MERCATI
Piace al mercato il piano infrastrutturale da oltre 2mila miliardi di dollari, proposto ieri dal presidente americano Joe Biden. Il piano prevede 621 miliardi da destinare ad opere infrastrutturali nel settore trasporti e oltre 300 miliardi per ristrutturare e costruire case e scuole. Per finanziarlo verrà alzata l’aliquota dell’imposta sulle aziende al 28%, dopo che la precedente amministrazione Trump l’aveva abbassata dal 35% al 21%.
IN EUROPA DA NOVEMBRE FAVORITI I DEEP VALUE
La settimana scorsa, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha aggiornato le proprie previsioni sulla crescita globale. Attualmente si aspetta che quest’anno l’economia cresca del 5,6%: si tratta di una significativa revisione al rialzo rispetto alla stima del 4,2% fatta a dicembre. Ciò è dovuto in parte alle aspettative di ripresa dalla recessione causata dalla pandemia, ma in realtà c’è dell’altro. L’OCSE ha rivisto al rialzo anche la crescita per il 2022, dal 3,7% al 4,0%.
Tale decisione si basa sugli effetti attesi dai 30.000 miliardi di dollari di stimoli già approvati a livello globale, da politiche monetarie accomodanti come mai erano state in passato e da un’impennata dei risparmi, che aspettano solo di essere spesi.
Le azioni Value europee, vale a dire i titoli rappresentativi di aziende e settori che beneficiano della ripresa del ciclo e della ripartenza delle economie, hanno ulteriore spazio di crescita. Lo sottolineano in un ‘Investment talk’ dedicato alle azioni Value europee Kasper Elmgreen, Head of Equities, e Andreas Wosol, Head of European Equity Value, di Amundi.
Come riportato da Financialounge, in un’intervista ai due esperti di Amundi , Elmgreen e Wosol , dopo il rimbalzo iniziato già nel pieno della crisi da pandemia ad aprile del 2020 e innescato da valutazioni molto compresse, , la rotazione verso il Value in Europa ha accelerato all’inizio di novembre dopo l’annuncio dello sviluppo di vaccini efficaci, favorendo i cosiddetti titoli ‘deep value’, vale a dire il segmento più impattato dalla crisi del Covid-19. Dall’inizio di quest’anno, sempre secondo Elmgreen e Wosol, stiamo attraversando la terza fase, guidata dai titoli finanziari e bancari in particolare, sostenuti da tassi e aspettative di inflazione più elevati.
SETTORI CICLICI AVVANTAGGIATI DALLA RIPRESA
I titoli bancari, quindi. Ma altri settori in cui Elmgreen e Wosol vedono opportunità sono quelli che beneficiano delle riaperture delle economie, come il settore del turismo e del tempo libero, il commercio al dettaglio, il settore automobilistico, il settore dell’intrattenimento.
ROTAZIONE O NO, L’IMPORTANTE E’ LA QUALITA’
Guardando oltre, Elmgre e Wosol vedono un’evoluzione a favore del segmento Value di qualità, mentre continua ad essere importante evitare modelli di business compromessi.
Con i soliti alleati: adeguati orizzonti temporali e diversificazione strategica.