E’ bello alzarsi al mattino e sapersi fatti per l’infinito.
E’ bello scorgere da lontano la danza delle rondini e comprendere che la primavera è vicina. E’ bello sapersi parte di un creato che ama la spontaneità e brinda alla gioia del sapersi una nota di stupore e di armonia nel pentagramma dell’esistenza. Sapersi uomini e donne tutti di un pezzo senza aver venduto parte di se ad altri esseri umani, meschini e poveri di amore, che pur di apparire potenti (umanamente equivale al nulla) fanno compromessi pure col diavolo. La dignità va sempre salvaguardata perché è il cofanetto della vera Misericordia: Misericordia è una parola composta – miseria (la nostra) e corda, cioè “cuore”.
Per rimanere avvolti da una misericordia che si fa luce occorre avere rispetto e tanto amore per la propria e l’altrui dignità che richiama il codice fiscale dell’essere veri. Veri, senza finzioni per recitare la parte di chi deve piacere a tutti i costi. Veri, per essere in pace con se stessi e con gli altri e principalmente con il mondo intero. Veri, per scoprire il vero nel volto e nel cuore di chi ti sta innanzi e ama talmente la vita da non venderla per una manciata di effimero successo o poltrone già corrose dal tarlo del compromesso.
Dignità e Verità: sono i pilastri che rendono grade un ‘uomo “degno di questo appellativo che non si può mercanteggiare al supermercato dell’usa e getta. Dignità e Verità per sapersi parte di un Creato che manifesta a chiare lettere la bellezza di un Creatore che ha già pagato con la sua stessa vita il prezzo di una “eternità” senza fine. Se riuscissimo a comprendere ciò questo mondo avrebbe tanta di quella gente stupenda che tutto brillerebbe di sani valori che inneggiano alla vita.
E se la speranza è l’ultima a morire, noi siamo i cantori e i testimoni della Resurrezione senza fine, quella che sa essere dignitosamente vera.