Pari dignità e rispetto reciproco. Sono queste, secondo Giorgio Ceccarelli, promotore della Marcia mondiale dei Padri, le parole d’ordine per evitare che la rottura della unione familiare si trasformi in tragedia, con il tracollo economico e psicologico dell’ex marito da un lato e la violenza fisica e psicologica ai danni della ex moglie.
Come nasce il Daddy’s day?
“La marcia mondiale dei papà nasce per rivendicare il diritto dei figli ad amare due genitori e quattro nonni. Non è una iniziativa che rivendica esclusivamente i diritti dei padri, non a caso nemmeno le femministe l’hanno contestata. Finora ne sono state organizzate ben 21 edizioni, anche all’estero in città come Vienna, Parigi, Praga, Bratislava, Berlino e Berna”.
Molti papà, dopo la separazione si ritrovano a dormire per strada. Lei addirittura è finito in galera da innocente…
“Ho l’orgoglio di essere stato il primo a progettare nel 2005 una casa famiglia per papà separati, con tanto di progetto protocollato al Gabinetto del Sindaco di Roma. Il progetto in questione è stato poi attuato nel 2010 dal sindaco Alemanno, ma ci si è limitati al discorso delle unità abitative con la partecipazione del Comune, escludendo altri aspetti essenziali come i percorsi personalizzati per tornare in carreggiata”.
Perché lei propone da tempo la istituzione della Festa nazionale dei figli?
“Il nostro Paese è l’unico che non contempla una giornata di festa dedicata ai figli. Si tratta, a mio giudizio, di una grave lacuna. La festa, infatti, costituisce l’occasione per parlare di violenza, alcolismo, droga, bullismo. Cinque comuni italiani hanno votato all’unanimità questo impegno. Il 15 giugno scorso sono stato a Latiano in provincia di Brindisi per partecipare a questa festa”.
Tornando ai padri cosa pensa dell’elevato numerosi suicidi?
“Il 7 aprile di ogni anno celebriamo il Memorial Day per ricordare i tanti padri che dopo la separazione si sono tolti la vita. La data è simbolica, nel 1996 ad Aosta si tolse la vita un maestro elementare al quale veniva impedito sistematicamente di vedere la figlia dopo la separazione”.
La rottura del matrimonio è sempre un momento traumatico. Cosa si può fare per evitare i casi di violenza sulle donne da un lato e quelli che, invece, hanno come protagonisti gli ex mariti vessati?
“In entrambi i casi chiediamo severità, sia per i padri abbienti che non pagano il mantenimento dei figli, sia per le madri che sottraggono i figli e calpestano i diritti dei padri a vederli. Solo così si può evitare che si ripetano tragedie come quelle di cui sono piene le cronache”.