“Ripensare la filiera dei servizi agli anziani mettendo al centro le loro esigenze”. Non sarebbe poco ma dopo tante false partenze ci sarà, in molti lo sperano, una svolta positiva. Ad annunciarlo è l’Alleanza delle Cooperative Italiane, che commenta l’istituzione, da parte del Ministro Speranza, di una Commissione per la riforma dell’assistenza agli anziani.
“Soddisfazione per un’iniziativa che mette al centro le esigenze di persone che rappresentano parte rilevante della popolazione del nostro paese, ai cui bisogni la risposta è data, troppo spesso, per scontata“, osserva l’Alleanza delle Cooperative Italiane che propone, “Ripensare la filiera dei servizi agli anziani mettendo al centro le loro esigenze e facendo tesoro anche di tutte le esperienze del periodo dell’emergenza”, ricorda l’Alleanza, “è fondamentale per far evolvere questi servizi e renderli appropriati alle esigenze e ai bisogni delle persone anziane e delle loro famiglie. Sottolineiamo, però, l’esigenza di una partecipazione aperta a tutti i soggetti che, a diverso titolo, operano nel settore e sono portatori di competenze ed esperienze, con l’obiettivo di costruire una proposta sostenibile e commisurata alla molteplicità e alla specificità delle domande e dei contesti”.
Un ruolo importante le avranno le cooperative che in questi anni hanno acquisito conoscenza ed esperienza. Lo evidenza l’Alleanza delle Cooperative Italiana che sottolinea: “la presenza importante e qualificata di cooperazione sociale in ambito sanitario e socio-sanitario che, oltre ad operare nelle strutture residenziali, è in grado di compartecipare alla costruzione di un sistema integrato territoriale basato sulla centralità della persona e attento al coinvolgimento delle comunità di cura”. Aspetto delicato e importante per le cooperative è quello che siano messe a conoscenza del percorso che si dovrà affrontare per mettere a punto una riforma concertata dell’assistenza, e in questo ambito chiedono un giusto riconoscimento con la loro partecipazione.
“Crediamo che il risultato del lavoro di tale Commissione”, conclude l’Alleanza delle Cooperative italiane, “debba basarsi su una modalità di co-programmazione partecipata mettendo a sistema i vari contributi per elaborare una proposta che sia sostenibile, appropriata all’evoluzione delle esigenze e rispettosa dei diritti di tutti i cittadini a partire da quelli più fragili”.