Volano gli stracci nel centrodestra dopo la sconfitta in Puglia, Regione che stando ai sondaggi sembrava già vinta.
E adesso il leader della Lega Matteo Salvini, che sin dall’inizio aveva espresso forti riserve sulla candidatura di Raffaele Fitto, ex governatore forzista oggi con Fratelli d’Italia, torna ad attaccare gli alleati che avrebbero scelto i candidati perdenti tanto in Puglia che in Campania.
Ma se in Campania battere De Luca era una missione ritenuta quasi impossibile, in Puglia a detta di Salvini con un altro candidato nuovo e non riciclato, le cose sarebbero potute andare diversamente. E naturalmente la critica riguarda in primo luogo Giorgia Meloni che ha in pratica blindato Fitto di fronte ai niet della Lega.
L’ex presidente però non ci sta e replica al capo del Carroccio: “Mi sembra quantomeno ingeneroso – scrive Fitto su Facebook – puntare il dito sulla mia persona, invece, di fare un’analisi seria ed approfondita di quanto accaduto. Ed allora, dopo aver resistito per lunghe giornate alla tentazione di risponderti, dato l’ingiusto fuoco di fila di dichiarazioni da parte tua e dei tuoi, mi vedo costretto a farlo, ponendo alcune domande. Mi chiedo infatti come sarebbe finita, se rispetto ad un anno fa la Lega, in Puglia, non avesse perso 16 punti percentuali: il doppio di quelli che sarebbero stati sufficienti per vincere! Tutti gli altri partiti della coalizione, invece, hanno tenuto molto bene o sono cresciuti”.
Ma Fitto accusa espressamente Salvini di non averlo sostenuto, quasi di averlo boicottato durante tutta la campagna elettorale impegnandosi soltanto sul voto di lista. “Mi chiedo – attacca – come sarebbe finita se il leader della Lega avesse citato il mio nome almeno una volta durante tutta la campagna elettorale, se non avessi dovuto rispondere almeno una volta al giorno alla domanda ‘perché Salvini non la cita e non la invita mai alle manifestazioni della Lega?’ e se i dirigenti leghisti non avessero per mesi indebolito la mia candidatura senza mai proporre una opzione migliore, legittimata dal consenso”.“
“Fra l’altro – aggiunge ancora – dove si sono scelti candidati che venivano definiti da te ‘freschi’ e ‘proiettati al futuro’, che a differenza mia sono stati lealmente ed apertamente sostenuti dall’intera coalizione, non mi pare sia andata meglio. Per cui, caro Salvini, chiudiamola qui e andiamo avanti perché c’è tanto da lavorare, in Puglia e nel Paese. Io spero uniti, anche se la differenza di reazione e valutazione di Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi mi fa pensare. Vorrei che insieme ragionassimo tutti nell’interesse della nostra coalizione e nell’interesse del Paese”.
E dalle parti di Fratelli d’Italia la sconfitta in Puglia viene interamente addebitata proprio alla Lega, accusata di aver delegittimato Fitto fino all’ultimo giorno bloccandone l’indicazione, aver presentato liste deboli e soprattutto non aver partecipato alla campagna elettorale con entusiasmo nei confronti del candidato presidente quasi fosse “estraneo” al Carroccio.
Insomma, il centrodestra alla spallata ci credeva davvero. Il fatto che Fitto abbia replicato in prima persona a Salvini, secondo molti sarebbe la prova di una precisa strategia della Meloni. Ovvero, mantenere un profilo basso e non polemizzare direttamente con il leader leghista per non avvalorare la sensazione di uno scontro per la leadership della coalizione che ogni giorno di più appare evidente.
(Lo_Speciale)