“Sui flussi migratori emerge tutta la necessità di politiche pubbliche lungimiranti, capaci di promuovere, secondo il monito di autorevoli figure del nostro tempo, condizioni di maggiore equità su scala mondiale”.
Lo ha detto il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese al Forum Ambrosetti a Cernobbio. “Già da tempo è emerso come il motore dei flussi migratori sia strettamente dipendente dalle situazioni di drammatica crisi e di insicurezza di Stati, regioni del pianeta e popolazioni – ha detto Lamorgese -. Violazioni dei diritti fondamentali, povertà, disuguaglianze, epidemie e varie forme di vulnerabilità rappresentano, notoriamente, i maggiori fattori di spinta alla migrazione”.
“In questo momento – ha detto ancora Lamorgese – i nostri sforzi si stanno indirizzando a dare sostegno ai Governi africani – specie Libia e Tunisia – aiutandoli ad accrescere la loro capacità di risposta nell’amministrazione della cosa pubblica, nella gestione dei flussi migratori e nel conseguente controllo delle frontiere terrestri e marittime. Sono convinta – ha aggiunto – che bisogna dare ancora più forza allo spirito del vertice di Malta, in cui si era condiviso il principio della solidale collaborazione nell’accoglienza dei migranti”.
“Abbiamo parlato di persona con il presidente della Repubblica tunisino, e abbiamo fatto tutti gli interventi del caso per limitare la loro crisi economica che è una delle cause di avvio di questi flussi migratori – ha concluso Lamorgese -. Gli sbarchi devono essere bloccati dal Paese di partenza, non di arrivo. Ma io non credo di poter bloccare barchini autonomi affondandoli o non facendoli arrivare in Italia. L’opera di blocco va fatta con il Paese di provenienza”. (Italpress)