0
Emanuele Orsini, Presidente Confindustria

Confindustria, Orsini: bene i fondi, ma il rischio è la deindustrializzazione. Al Governo il piano “Rilancio Italia”

Il Presidente degli industriali accoglie l’emendamento da 3,5 miliardi ma avverte: Cina e Stati Uniti stanno erodendo la base produttiva europea
venerdì, 26 Dicembre 2025
1 minuto di lettura

Il Presidente di Confindustria Emanuele Orsini promuove l’emendamento da 3,5 miliardi destinato a finanziare gli investimenti industriali, ma mette in guardia da una minaccia ben più ampia: la deindustrializzazione dell’Italia e dell’Europa. Un processo che, secondo il numero uno degli industriali, è alimentato dalla concorrenza dei prodotti cinesi a basso costo e dalle politiche statunitensi volte ad attrarre le imprese europee.
Non possiamo dire che l’industria non sia stata ascoltata. Avevamo chiesto 8 miliardi l’anno per tre anni e oggi gli stanziamenti superano i 15 miliardi”, spiega Orsini in un’intervista al Corriere della Sera. Ma il nodo centrale resta la perdita di competitività del sistema produttivo europeo, sempre più sotto pressione sul fronte dei costi e delle regole.

Il piano Rilancio Italia

Per rispondere a questa sfida Confindustria ha messo sul tavolo del governo il piano “Rilancio Italia”, una strategia di medio periodo che punta a un’azione coordinata su più fronti. Tra le priorità individuate ci sono la riduzione del costo dell’energia, la semplificazione burocratica e misure per favorire l’aggregazione delle imprese, considerate troppo frammentate per competere a livello globale.

Alloggi custodi per chi lavora

A pesare sul futuro dell’industria è anche la crisi demografica. Entro il 2040, avverte Orsini, mancheranno all’appello circa 5 milioni di lavoratori. Da qui la necessità di attrarre immigrazione qualificata, sostenuta da un Piano casa in grado di garantire affitti sostenibili: “Se chi lavora spende più del 30% dello stipendio per l’alloggio vanno in difficoltà aziende, ospedali e trasporti locali”.

Europa, troppe regole poco sviluppo

Nel mirino di Orsini c’è anche l’Unione europea, giudicata ancora troppo concentrata sulle regole e poco sullo sviluppo industriale. A Bruxelles Confindustria rilancia tre proposte chiave: mercato unico dei capitali, difesa unica europea e mercato unico dell’energia. Proprio l’energia resta il punto più critico: “Abbiamo presentato soluzioni concrete, ma l’Europa non ha ancora dato il via libera alla cartolarizzazione degli oneri di sistema”.

Ex Ilva e Mercosur

Sul dossier ex Ilva, Orsini auspica il riconoscimento del valore strategico dell’impianto per l’industria nazionale, con una presenza dello Stato a garanzia del risanamento e tempi sostenibili per la decarbonizzazione, così da favorire l’ingresso di partner industriali accanto ai fondi già interessati. Quanto al Mercosur, la linea è netta: “È un mercato che non possiamo permetterci di perdere”.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:

Potrebbero interessarti